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Palermo, Federazione Cimo-Fesmed: “Pronto Soccorso di Villa Sofia implode. Riconvertire posti Covid del Cervello”

domenica 15 Maggio 2022

“I problemi che attanagliano il Pronto Soccorso di Villa Sofia, da sempre uno dei più gettonati della città di Palermo, non risiedono unicamente nella storica carenza di personale medico, oramai ben nota a tutti”. A dichiararlo è la Federazione CIMO-FESMED.

“Certo, questo è un grosso problema lungi dall’essere risolto e infatti dopo l’avventuroso ricorso ai Neurologi in Pronto Soccorso che CIMO-FESMED ha fermamente contrastato e dopo un anno e mezzo in cui si è fatto ricorso alla mobilità d’urgenza di chirurghi, internisti, gastroenterologi e pneumologi, adesso tocca anche a cardiologi e internisti – prosegue la nota -.Il provvedimento firmato dal Direttore Generale, Walter Messina, e dal Direttore Sanitario, Aroldo Rizzo, abbraccia un arco temporale di ben tre mesi, dal 9 maggio al 10 agosto 2022 e ha scatenato il malumore dei medici destinatari dello stesso ma anche dei rispettivi Primari che si vedranno privati di personale medico proprio nel periodo estivo in cui ci sono le sacrosante ferie, con la conseguenza di mettere in crisi l’assistenza delle unità operative da loro dirette”.

“Non possiamo, come organizzazione sindacale, che reiterare la nostra contrarietà a tali provvedimenti e continuiamo ad assistere all’inerzia dell’Assessorato Regionale della Salute che non solo non prende provvedimenti concreti ma nemmeno ne parla e, visto che siamo in piena campagna elettorale per le Comunali di Palermo, sarebbe interessante che i candidati Sindaco facessero sentire la loro voce su un problema cittadino di prima grandezza –  aggiunge la federazione -.Altro enorme problema è quello della mancanza di posti letto per acuti con pazienti che languono nei corridoi del Pronto Soccorso di Villa Sofia anche per giorni interi in attesa della possibilità di un ricovero. La carenza di posti letto esiste da anni e di questo dobbiamo ringraziare i tagli selvaggi operati da una politica nazionale miope e sparagnina che si è riverberata sui provvedimenti regionali, dalla Rete Ospedaliera agli Atti Aziendali che hanno disegnato un’ospedalità pubblica non in linea con le esigenze di salute dei cittadini siciliani”.

“Il Covid ha rappresentato la ciliegina sulla torta, in particolare a danno dell’Ospedale Villa Sofia con la blindatura che ancora persiste dell’ospedale Cervello adibito quasi esclusivamente ai pazienti Covid –  sottolinea -.Oggi (ormai da un paio di mesi) il Pronto Soccorso del Cervello viaggia con indici di sovraffollamento ben al di sotto della media (anche al 25%), al contrario di quello di Villa Sofia che fa registrare quotidianamente un indice di sovraffollamento variabile dal 200 al 300%. La causa della ressa infinita al Pronto Soccorso di Villa Sofia risiede proprio nel protrarsi, a questo punto immotivato, della destinazione dell’ospedale Cervello al solo ricovero dei pazienti Covid, nonostante il calo dell’occupazione dei posti letto abbia un trend in discesa ormai da tempo. Dai dati nazionali emerge che mediamente in Italia vengono occupati in atto circa il 4% dei posti letto delle terapie intensive e il 13% nelle aree non critiche; quindi, i letti dei Reparti Covid restano per la maggior parte vuoti, mentre i pazienti non Covid vengono sottoposti ad attese infinite. La lentezza con cui gli Ospedali si adeguano al varia della situazione epidemiologica è quindi diffusa sul territorio nazionale”.

“A Palermo emerge con tutta evidenza che l’ospedale Cervello va liberato da questa etichetta Covid che sta finendo per annientare una serie di attività assistenziali che fino al 2019 erano di alto livello, mortificando nel contempo professionalità che vengono oggi adibite a tutt’altra attività rispetto al bagaglio di conoscenze acquisite e consolidate nel tempo – conclude -.Bisogna ricostruire una realtà assistenziale che è sospesa ormai da più di due anni, adottando tutte le misure necessarie per riconvertire le strutture ospedaliere attraverso una rimodulazione organizzativa rapida e che rimanga sempre pronta nel caos in cui l’autunno prossimo ci riservi qualche altra sorpresa”.

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