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Palermo, la ‘tendopoli’ delle bare ai Rotoli. Candiani (Lega): “Situazione ignobile, dimostra incuria”

mercoledì 3 Novembre 2021
Stefano Candiani

L’emergenza salme al cimitero di santa Maria dei Rotoli, a Palermo, non arretra. Le bare al deposito sono ancora 800, e resta tutto fermo anche per ciò che concerne il vecchio forno crematorio e l’installazione di quello nuovo.

Il dramma di chi non può commemorare i propri cari dinanzi ad una degna sepoltura è giunto sul tavolo del governo Draghi, e ha scosso una parte di politica sia a livello nazionale che locale. Il senatore Stefano Candiani, in quota Lega, non è rimasto insensibile ad  “una situazione ignobile, che si protrae da molti mesi ormai nel cimitero dei Rotoli, a Palermo, con circa 700 salme nelle bare a deposito, in attesa di sepoltura: palese dimostrazione di incuria e cattiva gestione con risvolti di carattere etico, per il mancato rispetto dimostrato nei confronti dei defunti e delle famiglie in lutto, e di carattere sanitario, per le condizioni igieniche che si aggravano nei mesi più caldi”.

Così si era espresso l’ex commissario del Carroccio per la Sicilia,  nel corso della seduta al Senato di qualche mese fa, rivolgendosi al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

La civiltà di un popolo si misura anche dal rispetto che dimostra nei confronti dei defunti e la sepoltura ha sempre rivestito un ruolo molto importante: dalle piramidi egizie alle tombe greco-romane, a quelli papali e reali. La tradizione cristiana attribuisce alla sepoltura un significato profondo, di espressione della fede del defunto e simbolo di cordoglio e ricordo da parte della comunità”.

“Le giustificazioni di carattere tecnico-logistico – continua Candiani –  rese da un’amministrazione comunale che non riesce a garantire il giusto rispetto ai defunti sono inaccettabili, e anche il vescovo è intervenuto per chiedere la sistemazione delle salme; a livello locale, il consigliere comunale Igor Gelarda, della Lega, ha denunciato il problema più volte, chiedendo le dimissioni immediate del sindaco Orlando e presentando anche un esposto alla Procura di Palermo per chiedere di verificare la sussistenza di eventuali reati e, in caso positivo, ha auspicato punizioni severe per i responsabili”.

E proseguendo, dall’intervento del senatore leghista si evince che “La gravità della situazione giustificherebbe, a parere dell’interrogante, la nomina di un’apposita commissione di indagine prefettizia per accertare il condizionamento delle organizzazioni criminali sull’ente locale e per verificare l’esistenza di collegamenti diretti o indiretti tali da compromettere il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione comunale e il regolare funzionamento dei servizi ad essa affidati”.

“Dopo anni di inerzia e di cattiva gestione, pochi giorni fa il sindaco ha chiesto di utilizzare 800.000 euro del fondo di riserva per realizzare 430 loculi prefabbricati nel cimitero dei Rotoli: la richiesta, per evitare “profili di ulteriore emergenza sanitaria e di danno patrimoniale all’ente”, in realtà sistemerebbe solo la metà delle bare in giacenza e, nelle more della realizzazione, il numero di tali giacenze aumenterebbe presumibilmente di circa 300 al mese”.

L’articolo 120 della Costituzione, secondo comma, dispone che “il Governo può sostituirsi a organi (…) dei Comuni (…) quando lo richiedono (…) la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, prescindendo dai confini territoriali dei governi locali.

Lo scioglimento per infiltrazioni della criminalità organizzata, introdotto nel 1991 e disciplinato dagli articoli 143 e seguenti del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (testo unico degli enti locali), è una misura di prevenzione straordinaria, che si applica quando esiste il reale pericolo che l’attività di un Comune o di un’altra amministrazione locale sia piegata agli interessi dei clan mafiosi”.

Alla luce di tali dichiarazioni si chiede di sapere:

“Se il Ministro in indirizzo non ritenga che la manifesta incapacità dimostrata dall’amministrazione comunale di Palermo nel tutelare i livelli essenziali delle prestazioni dei diritti civili e sociali, resa evidente con l’incuria e la cattiva gestione del cimitero dei Rotoli, sia motivo fondato per un intervento deciso del Governo, secondo quanto previsto dall’articolo 120 della Costituzione; se non ritenga opportuno nominare la commissione di indagine prefettizia per consentire l’accesso ispettivo presso il Comune di Palermo, al fine di verificare la sussistenza di elementi comprovanti la condizionabilità dell’ente locale da parte della criminalità organizzata”.

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