Il Consiglio comunale di Palermo ha approvato il Piano di riequilibrio economico-finanziario proposto dalla Giunta evitando il dissesto “e che potra’ essere adesso – si legge in una nota della giunta – occasione di riorganizzare la macchina comunale e di intensificare l’attivita’ di lotta alla evasione fiscale”.
“L’amministrazione – prosegue il comunicato – ha sviluppato un intenso dialogo e continuerà la sua interlocuzione con il Parlamento e con il Governo per definire le condizioni per fronteggiare una crisi di sistema che ha paralizzato centinaia di comuni siciliani e ha colpito grandi citta’ come Torino, Napoli, Reggio Calabria e, da molti anni, Roma”. “La citta’ di Palermo, in collaborazione con gli altri comuni siciliani e dell’intero Paese – conclude la nota -, ha ottenuto nuove norme e l’erogazione di somme inserite nel decreto fiscale e nella legge di Bilancio dello Stato. Risorse e norme che, sin dall’inizio, sono state espressione di una precisa volonta’: evitare il dissesto. Il Sindaco, a meta’ febbraio, stipulera’ un accordo con il Presidente del Consiglio dei Ministri previsto dalla legge di bilancio dello Stato per meglio definire impegni dell’amministrazione comunale ed impegni del governo nazionale per i prossimi anni”
IL COMMENTO DI FORZA ITALIA E SICILIA FUTURA
“L’aumento dell’Irpef è stato scritto e votato dalla sinistra. Il Piano di riequilibrio rappresenta il fallimento politico e amministrativo del decennio targato Orlando”. Così, in una nota, i consiglieri di Forza Italia Andrea Mineo e Giulio Tantillo e di Sicilia Futura, Gianluca Inzerillo, Ottavio Zacco e Catia Meli.
“Noi abbiamo cercato di migliorare il provvedimento e ci siamo astenuti su alcuni emendamenti con l’obiettivo di non bocciare il Piano tout court, cosa che altrimenti avrebbe determinato conseguenze catastrofiche per la nostra già martoriata città – spiegano –. Abbiamo voluto salvaguardare i lavoratori part time del Comune, mettere la parola fine al precariato e garantirgli il raggiungimento delle 36 ore settimanali. Per tre giorni e notti abbiamo fatto una battaglia durissima a favore della città, non un’opposizione sterile”.
“La finanziaria nazionale – sottolineano i consiglieri – permette alla nostra città di accedere a notevoli somme: per questo non abbiamo ritenuto di non iscriverci al ‘partito dello sfascismo e della demagogia’ e di astenerci soltanto su alcuni provvedimenti”, concludono i rappresentanti di Forza Italia e di Sicilia Futura.
IL COMMENTO DI SINISTRA CIVICA ECOLOGISTA
“Il piano di risanamento è una misura dolorosa, che comporta parziali sacrifici per la cittadinanza, ma necessaria per evitare il dissesto finanziario di Palermo che avrebbe portato le tasse al massimo previsto dalla legge. Si sono evitati danni irreparabili e duraturi che avrebbero compromesso il futuro della città“.
“Negli ultimi anni gli enti locali sono stati costretti a fare i conti con vincoli arbitrari ed equilibri finanziari precari, causati soprattutto dai continui tagli voluti dai governi regionali e nazionali. Non è un caso che tantissimi comuni italiani, in gran parte del Sud, sono costretti a fare i conti con la crisi finanziaria, precipitata in questi ultimi due anni per i danni causati dalla pandemia che sono andati a sommarsi alla storica fragilità del Mezzogiorno“.
“Una futura coalizione progressista per la rinascita economica e sociale di Palermo si è consolidata la notte scorsa ed è rappresentata da chi ha dimostrato senso di responsabilità, votando il piano di riequilibrio per il bene della città. Nessun accordo è invece ipotizzabile con chi, per demagogia e miseri calcoli elettoralistici, ha votato per mandare in bancarotta il Comune di Palermo“.