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Palermo. Per la prima volta aperte al pubblico le celle delle suore del Monastero di Santa Caterina

mercoledì 21 Marzo 2018
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Il Monastero di Santa Caterina a piazza Bellini non finisce mai di stupire i tanti turisti e i palermitani che, ogni giorno, si recano numerosi a conoscere questo monumento unico nel suo genere, autentico palinsesto di storia e di architettura, ma soprattutto preziosa testimonianza di spiritualità.

Per la prima volta, da sabato 24 marzo, le 15 celle che prospettano sul chiostro saranno aperte alle visite. Le stanze erano destinate alle religiose di nobile famiglia. Arredi essenziali, vista sul giardino claustrale, i locali raccontano una vita austera fatta di silenzi e di preghiera. I mobili (letto, inginocchiatoio, scrittoio, comò e qualche cassa per i corredi) sono per lo più ottocenteschi. Alle pareti soltanto un crocifisso e come ornamento una ceroplastica devozionale, le famose “scarabattole” delle monache di S. Caterina. Unico, piccolo lusso, una veranda dalle tende bianche, una sorta di spartano boudoir riscaldato dai raggi del sole e, sul balcone, un lavacro di fattura barocca per le abluzioni delle aristocratiche signore. Saranno esposti anche piccoli oggetti penitenziali: corone di spine realizzate dalle monache, un piccolo flagello e una treccia scura. Il taglio dei capelli significava rinuncia al mondo e le trecce recise erano offerte al Signore.

La sistemazione delle stanze risale al XVIII secolo, ma l’attuale configurazione è frutto della stratificazione di una vita quotidiana che muta nel tempo, pur restando strettamente legata alle regole della clausura domenicana. I lavori di restauro sono stati improntati al massimo rispetto delle valenze culturali e spirituali del Monastero perché ammirare le testimonianze artistiche di un convento o di una chiesa significa anche comprenderne il vissuto spirituale e il significato religioso.

Per la prima volta nella sua lunga storia, il Monastero di Santa Caterina è stato aperto al pubblico un anno fa.

Da sabato 24 marzo fino al lunedì di Pasquetta, 2 aprile, tutto il complesso sarà visitabile ogni giorno dalle 10 alle 18. Gli appassionati dei dolci di badia potranno acquistare le famose pecorelle pasquali ripiene, realizzate secondo le ricette e con gli antichi stampi del monastero.

Il costo dell’ingresso è di € 5. Gli incassi sono investiti nel recupero del Monastero.

Giovedì Santo, 29 marzo, alle 18 sarà celebrata la S. Messa della Cena del Signore. Dopo la celebrazione la chiesa sarà aperta tutta la sera e la mattina del “Venerdì Santo” per la visita all’altare della Reposizione (i famosi sepolcri che saranno realizzati secondo lo stile delle Suore).

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