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Palermo, positivo scappa dalla Missione di Biagio Conte e si reca all’Ufficio Immigrazione a San Lorenzo

lunedì 21 Settembre 2020
Coronavirus alla missione di Biagio Conte
Foto di Pietro Minardi

Un ospite della Missione di Biagio Conte è uscito dalla zona rossa e ha raggiunto l’Ufficio Immigrazione della Questura di Palermo di via San Lorenzo, attraversando tutta la città a bordo di mezzi pubblici, presentandosi ad uno degli sportelli aperti al pubblico“. La denuncia è dell’Usip – l’Unione sindacale italiana poliziotti – che ha inviato una lettera al Questore Renato Cortese. L’oggetto della missiva è “Polmonite da nuovo Coronavirus, richiesta chiarimenti“.

L’episodio – denunciano dal sindacato – sarebbe avvenuto oggi.

Il cittadino extracomunitario proveniente dalla “zona rossa” si è presentato in uno degli sportelli aperti al pubblico: soltanto a quel punto gli operatori di polizia, dopo le previste procedure di identificazione, hanno appreso che era positivo al Covid-19. E’ di tutta evidenza come tale notizia ci abbia lasciato sbigottiti. La vicenda ci preoccupa, e non poco, non solo per gli inevitabili effetti negativi, qualora si riscontrassero soggetti positivi al Covid-19 all’interno di questi uffici, quanto, e soprattutto, se dovessero venir meno le profilassi sanitarie previste per l’ufficio con l’espletamento dei tamponi per tutti quei colleghi che hanno avuto contatti con l’uomo. Anche la scorsa settimana non sono mancate forti criticità nelle operazioni di sbarco, dalla nave Allegra dei migranti posti in quarantena, per la troppa confusione e per le condizioni precarie, sotto il profilo sanitario, in cui hanno operato i colleghi“.

Alla luce di quanto sopra esposto, si legge nella lettera, l’Usip “chiede di conoscere quali misure ha adottato e intende adottare la Questura di Palermo per la salvaguardia della salute dei colleghi dell’Ufficio Immigrazione, notoriamente molto esposti per l’attività cui sono chiamati a svolgere; non vorremmo che le misure fin qui adottate per contenere la diffusione del contagio risultassero vane in assenza di adeguate precauzioni, poiché questo “nemico invisibile” non fa sconti a nessuno, e soprattutto non seleziona le vittime“.

 

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