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Palermo, rifiuti e giardini: l’assessore Mineo dallo straordinario all’ordinario

martedì 20 Settembre 2022
Andrea Mineo
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Dopo dieci anni all’opposizione, Andrea Mineo si trova per la prima volta “dall’altro lato della barricata”. L’assessore del Comune di Palermo con delega alle politiche ambientali, alla transizione ecologica, al patrimonio e che cura tra le altre cose anche il rapporto con la Rap e la Reset ci dà appuntamento nel suo ufficio a villa Trabia, mostrandoci orgoglioso i miglioramenti che in poche settimane è riuscito a portare.

A Palermo, spesso, l’ordinario diventa straordinario. Come si può invertire la tendenza e iniziare a parlare di progettualità?

Ci si arriva prendendo coscienza delle tante emergenze dalle quali purtroppo la città è afflitta e che hanno radici molto remote, così come la questione dei rifiuti che purtroppo si sussegue da tanti anni in maniera perdurante per via di politiche gestionali del passato. Noi abbiamo sin da subito voluto dare un segnale ai nostri concittadini con azioni di impatto e lo stiamo continuando a fare per dare un segnale alla stragrande maggioranza dei cittadini che paga la Tari e che rispetta le prescrizioni per il conferimento dei rifiuti, negli orari e nei luoghi giusti, ma lo abbiamo fatto anche nei confronti coloro i quali non hanno questa questa sensibilità. L’operazione di pulizia straordinaria dei 25 quartieri della città sta andando avanti. E stiamo portando avanti anche tante altre operazioni di pulizia di situazioni di degrado anche nelle zone periferiche.

E dalle emergenze alla progettualità?
Stiamo finalmente risolvendo il contenzioso con la curatela della fallita Amia, iniziato nel 2015, con interlocuzioni che purtroppo sono sfociate in contenziosi che hanno visto soccombere il Comune per la bella cifra di quasi 60 milioni di euro. Oggi, dopo le deliberazioni di Giunta che abbiamo curato con il settore partecipate e il settore ambiente, siamo in condizioni di dire che questo capitolo volge al termine. Risparmieremo 47 milioni di euro e abbiamo pronta la progettualità proprio qui all’ufficio ambiente per quasi 60 milioni di euro di investimenti: ritorniamo proprietari di gran parte del compendio immobiliare di Bellolampo, l’altra parte sarà oggetto di un procedimento di sdemanializzazione in capo sempre all’assessorato patrimonio, per far sì che il polo industriale di Bellolampo possa tornare ad essere una risorsa e non più un fardello. Come azione parallela abbiamo dato il via al piano di fabbisogno che permetterà alla Rap di avere mezzi, uomini, ma anche l’impiantistica per poter reggere l’impatto di una città grande come Palermo. Stiamo anche facendo delle campagne di sensibilizzazione nelle scuole con le Srr sulla educazione civica e il rispetto dell’ambiente.
In questa prima settimana del piano straordinario di pulizia abbiamo ricevuto molte segnalazioni positive da parte tanti concittadini che hanno cominciato ad apprezzare l’operato dell’amministrazione e altri che si mettono a disposizione. Per esempio, per quello che riguarda il verde abbiamo ricevuto mail da parte di club service, associazioni del terzo settore e associazioni confederali che ci vogliono incontrare per immaginare un nuovo paradigma nella gestione degli spazi pubblici. Il cambiamento culturale è graduale, non si può attuare in 60 giorni di amministrazione, però noi ce la stiamo mettendo tutta.

Alberi caduti, potature che vanno a rilento. Cosa si può fare nell’immediato?

Non mi sento di voler fare polemiche con con nessuno. Immaginare la gestione di un patrimonio arboreo con alberi piantati anche 200 anni fa, quando le strade della città non esistevano, con un patrimonio di uomini – che ringrazio ogni giorno per la fatica che fanno – che è pari a 32 giardinieri per 70 mila alberature ovviamente e non è la mia concezione.
Bisogna cambiare schema su quelle che sono la manutenzione ordinaria e quella straordinaria, con l’adeguato stanziamento di risorse, di mezzi e di uomini, anche con l’aiuto di privati, per poter far fronte agli innumerevoli interventi sulle alberature che ci sono in città.

Quali progetti per il verde pubblico sono già in stadio avanzato?

Ci siamo aggiudicati per villa Trabia un progetto di risistemazione di tutto il verde e di gran parte delle degli ambienti esterni della villa. Ci siamo aggiudicati un progetto per monte Pellegrino, con un appalto integrato di 5 milioni la riforestazione di 180 ettari che avevano preso fuoco. Stiamo lavorando su un progetto importante sulla Favorita con fondi extracomunali pari a 10 milioni di euro. Altri 6 milioni sul verde, oltre a tanti progetti sui parchi della città, così come per esempio la bonifica della zona che diverrà il parco Libero Grassi. Abbiamo, inoltre, avviato delle interlocuzioni importanti con associazioni di livello nazionale come Plastic Free, Marevivo e con tutti con tutti i coloro i quali hanno a cuore la tutela del nostro patrimonio.

Oltre alla Rap, lei cura anche i rapporti con la Reset, che ha un contratto vecchissimo…

Il Comune sta facendo una ricognizione di quelli che sono i contratti servizio di tutte le partecipate. Quanto a Rap e Reset, che sono sotto la mia delega, sono oggetto di costante interlocuzione con il sindaco con il quale condividiamo tutte le linee di intervento. Mi sento di rassicurare entrambe le aziende, perché adegueremo i contratti in accordo con tutte le parti in gioco.

Altra sua delega riguarda il rapporto di Palermo con il suo mare…

Il rapporto con il mare è prioritario per una città come Palermo, una delle nostre delle nostre aree di intervento principale. Vogliamo far riappropriare i palermitani del mare. In passato, purtroppo, molte zone sono state nascoste, non sono più fruibili. Uno dei grandi impegni è quello di rimodulare, riadattare, aggiornare e presentare il piano di utilizzo del Demanio marittimo, che è uno strumento urbanistico di grande importanza, al quale stiamo lavorando gomito a gomito con il collega che ha la delega alla rigenerazione urbanistica, il professore Carta.

E sul patrimonio cosa mi dice?

Il patrimonio della città di Palermo è stato vissuto in questi ultimi anni come un fardello. Vogliamo ribaltare questo paradigma e farlo diventare una risorsa. Lo abbiamo fatto già con azioni mirate alla messa a reddito di parte del patrimonio, come ad esempio il bando per i chioschi, da poco emanato, per far sì che degli immobili comunali non rimangono chiusi e magari nell’incuria, ma anche per dare un segnale alle categorie produttive e dare un impulso all’economia. Cosa simile la faremo con tutto il patrimonio comunale, per fare sì che il patrimonio della quinta città d’Italia venga valorizzato al massimo.

Prima delle festività natalizie, cosa l’assessore Mineo sarà riuscito a fare?
Avremo le idee chiare sulle competenze da affidare alle società partecipate, rimodulandole d’accordo col sindaco, con la Giunta e con le stesse società; avremo le idee chiare sulle tante linee di intervento sul verde diffuso, sulla manutenzione del verde in generale nella città e avremo le idee chiare sul piano di utilizzo del Demanio marittimo.

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