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Palermo, “tappo” viale Regione: Musumeci e Lagalla in cantiere CLICCA PER IL VIDEO

mercoledì 6 Luglio 2022

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Procedono i lavori per riaprire il tratto di viale Regione Siciliana a Palermo, in direzione Trapani, interdetto al traffico da quasi due anni a causa del cedimento dell’asfalto.
Stamane, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che come commissario della Struttura contro il dissesto idrogeologico ha consentito di sbloccare la gara d’appalto e avviare i lavori, e il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, hanno effettuato un sopralluogo nel cantiere e verificato l’avanzamento delle opere. Presenti anche Toto Cordaro, assessore regionale al Territorio e all’Ambiente, e Maurizio Croce, a capo dell’Ufficio contro il dissesto idrogeologico.
Gli operai dell’impresa Mondello Costruzioni di Sant’Angelo di Brolo hanno messo in sicurezza il canale sotterraneo Passo di Rigano e stanno procedendo proprio in questi giorni con la gettata di cemento per definire il nuovo solaio, su cui sarà possibile ripristinare il tratto di carreggiata.
 
«L’esperienza di questo cantiere è stata una vergogna – dichiara il presidente Musumeci – Noi non avevamo un ruolo in questa vicenda, ma siamo comunque intervenuti a febbraio per sbloccare lo stallo. Abbiamo assicurato il finanziamento, abbiamo espletato la gara d’appalto e abbiamo consegnato i lavori all’impresa nello scorso mese di febbraio. Ci vorranno 25 giorni perché il cemento si asciughi e, insieme con il sindaco Lagalla, abbiamo strappato all’impresa l’impegno che a settembre la strada possa essere riaperta totalmente. Non c’è dubbio, i disagi sono sotto gli occhi di tutti, ma per fortuna ormai siamo alle ultime settimane. Abbiamo fatto il nostro dovere: non intervenire avrebbe significato mantenere una condizione di paralisi che andava a danno della città e dei cittadini».
 
«È una delle realtà con cui ci siamo dovuti confrontare fin da subito – dichiara il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla – La sintonia con la Regione e il superamento delle difficoltà hanno permesso, oggi, di fissare tempi certi: 45 giorni richiesti dall’impresa per arrivare sino alla messa in sicurezza dell’area e completare tutte le prove di carico. Naturalmente avrei preferito tempi più brevi, ma alla fine abbiamo recuperato il tempo perso in questi anni».
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