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Palermo, troppi scontri in via Maqueda: stop alla corsia ciclabile | FOTO

giovedì 27 Dicembre 2018
via maqueda ciclabile

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di Veronica Gioè e Davide Guarcello

L’ordinanza era nell’aria già da diverse settimane. L’ufficio Traffico del Comune di Palermo ha ufficializzato lo stop alle bici nell’area pedonale di via Maqueda. Abolita definitivamente la corsia ciclabile (che era valida dalle 7 del mattino fino alle ore 10).

In pochi, in realtà, rispettavano questi orari e il grande successo dell’area pedonale – istituita a Giugno 2014 quando l’assessore alla Mobilità era Giusto Catania ha portato negli anni un afflusso di pedoni superiori alle aspettative. Tanto che oggi inevitabilmente è stato reso necessario l’addio alla corsia ciclabile monodirezionale tra la via Cavour e piazza Villena (Quattro Canti).

Nei prossimi giorni il Comune dovrà provvedere alla cancellazione della segnaletica orizzontale modificazione di quella verticale. I pedoni quindi avranno vita più facile, evitando scampanellate e improvvisi zig-zag dei ciclisti.

«I pedoni litigano con i ciclisti perché dicono che devono stare esclusivamente nella pista ciclabile, che però non lo è, mentre i ciclisti scampanellano in continuazione perché vorrebbero andare alla loro normale andatura ma non lo possono fare». Le scene di ordinaria tensione in via Maqueda vengono descritte alla perfezione da Chiara Minì, presidente Fiab.

Dopo il lungo periodo di sperimentazione, dunque la pista ciclabile di via Maqueda è abolita. Lo stabilisce l’ordinanza n. 1697 del 21 dicembre 2018 (Scarica QUI il pdf): «La superficie stradale oggetto della revoca viene inglobata quale parte integrante della carreggiata, ove è consentito il transito a tutti i veicoli autorizzati (compresi i velocipedi), secondo quanto regolamentato dalle ordinanze di Ztl su via Maqueda».

Troppe le incomprensioni su una delle principali arterie della città, tanto da spingere intanto il Comune a fare un passo indietro su un provvedimento fortemente voluto ma mai realmente assimilato dalla popolazione.

In tanti ad esempio non hanno mai realmente compreso che la pista ciclabile era effettivamente tale esclusivamente dalle 7 alle 10 del mattino: a giugno l’Amministrazione aveva pure fatto apporre sull’asfalto la scritta 7-10 per completare la segnaletica e chiarire la ripartizione temporale, ovvero l’uso esclusivo per i ciclisti in quelle tre ore e promiscuo per il resto della giornata. Ma i malumori reciproci di pedoni e ciclisti erano rimasti uguali. «Anche la polizia municipale va controsenso sulla pista ciclabile, così come molti ciclisti» chiosa Minì.

La convivenza tra i pedoni e i mezzi a trazione umana, insomma, si è rivelata piuttosto ostica. Tanto che la Fiab ha organizzato nei giorni scorsi un sit-in, che si è concluso ai Quattro Canti con un incontro all’aperto con i consiglieri di I Circoscrizione, i residenti e i commercianti. «La pista ciclabile è fuorviante, si sono verificati una serie di scontri – spiegava Fabrizio Brancato, consigliere della I Circoscrizione – L’ordinanza è pronta. Essendo un’area pedonale via Maqueda è già comunque aperta a prescindere sia ai pedoni che ai ciclisti, 24 ore su 24. È importante che ci siano le piste ciclabili, che siano fatte bene e nei luoghi corretti, in tutela reciproca».

La cancellazione su via Maqueda è, per Fiab, solo il primo risultato. «Chiediamo l’attivazione di una vera pista ciclabile vera, che duri 24 ore, su via Roma – dice ancora Chiara Minì – Da novembre 2017 abbiamo richiesto ciò all’assessorato, la proposta è passata a maggioranza in commissione urbanistica e ora deve passare per la realizzazione definitiva dal Consiglio comunale. Sono tutti d’accordo: ciclisti, pedoni e parti politiche. La bicicletta è un mezzo di trasporto, non un mezzo di passeggio. Il Comune di Palermo ha quest’idea che piedi e bici possano convivere. Le biciclette devono essere messe dove ci sono le auto e non dove ci sono i pedoni, ovviamente in sicurezza e con una corsia privilegiata. Il problema di via Roma è che ha due corsie di autobus. Ma abbiamo preso le misure, fatte le considerazioni tecniche, ci sono le dimensioni per una pista a se».

La sperimentazione su via Maqueda, dunque, potrebbe essere utile anche per le prossime piste ciclabili ancora in corso di definizione. E fungere da monito per chi non ne ha ancora assimilato l’utilizzo. «Molti palermitani vanno al lavoro in bicicletta – spiega la presidente Fiab – e non possono fare ogni volta gli slalom tra le persone. Va bene se devo fare shopping, ma se ho fretta di arrivare a lavoro prendo strade alternative. C’è un problema di base: purtroppo i nostri concittadini non conoscono i segnali stradali, né li sanno leggere, né li sanno interpretare».

E da buona ciclista Chiara Minì ci tiene a smontare un altro luogo comune. «Una pista ciclabile è una via sull’asfalto. Non capisco la leggenda metropolitana per cui non basta una striscia per terra. Il dissuasore non è obbligatorio. In città come Berlino o New York le piste sono come quella di via Maqueda: nessuna macchina al mondo si sogna di sforare la linea continua. Vale per una qualsiasi strada statale, se a Palermo non si capisce che vale anche per la pista ciclabile vuol dire che siamo messi male perché manca la cultura».

Ora che la corsia ciclabile è ufficialmente abolita, occorrerà verificare se i ciclisti rispettano i nuovi divieti con maggiori controlli della Polizia Municipale. Si attende solo l’intervento dell’Amat per la nuova segnaletica.

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