Ma per RFI non c'è il rischio incompiuta
Passante di Palermo, si complica tutto: la Sis non completerà alcune opere
Si complica la strada per il completamento del “Raddoppio del Passante Ferroviario di Palermo”. L’opera da 1,2 miliardi di euro, oggi completa al 90%, “sarà parzialmente realizzata”. Questa la notizia emersa oggi nell’incontro fra Filippo Palazzo, responsabile territoriale di Rfi e Ignazio Baudo segretario Feneal Uil Palermo, Paolo D’Anca segretario generale aggiunto Filca Cisl Sicilia e Francesco Piastra, segretario generale Fillea Cgil Palermo. I sindacati insieme ai lavoratori hanno manifestato salendo sul treno che collega la stazione Notarbartolo alla stazione Centrale di Palermo, dove sono stati ricevuti dai vertici di Rfi.
“L’opera complessiva non sarà terminata dalla Sis – affermano Baudo, D’Anca e Piastra – perché i lavori relativi alle stazioni Kennedy-Capaci, Belgio e Lazio saranno riappaltati. Rfi si è fatto garante del completamento del passante, attraverso una serie di clausole previste nel crono programma che sarà firmato stasera con la Sis”.

Il 30 maggio Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil manifesteranno a piazza Indipendenza a Palermo, davanti a Palazzo d’Orleans. “Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci e l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone – affermano Baudo, D’Anca e Piastra – ci incontrino per fare chiarezza sul passante ferroviario e sulle altre incompiute siciliane”.


Ancora più incerto è il futuro per la galleria Imera-Lolli della Tratta A, quella bloccata da 4 anni a seguito del famoso “tappo” di Vicolo Bernava: “Gli edifici saranno demoliti dalla SIS – assicura Palazzo – così come la messa in sicurezza dei palazzi limitrofi. Per lo scavo dei 58 metri di galleria, stiamo verificando le condizioni per farla ultimare a SIS…”
Insomma, le acque sembrano ancora agitate tra le due parti. E la battaglia legale ancora aperta a Roma non ha fornito un giudizio definitivo.
Finora sono stati eliminati ben 22 passaggi a livello e create nuove arterie stradali importanti (via Lodato che porta al Civico; via Giovanni Spadolini, che collega le vie La Malfa-Scalea; la rotonda Norman Zarcone a Brancaccio; un nuovo sottopasso a Isola delle Femmine). Sull’enorme ritardo pesa la variante alla “Tratta B” (Notarbartolo-Begio, che prevede l’uso della talpa TBM Marisol, anziché o scavo tradizionale) che è partita nel 2013 anziché nel 2008; e in più il famoso “imprevisto geologico” di Vicolo Bernava.
La strada sembra ancora lunga e tortuosa. Non resta che incrociare le dita…