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Patronov, console russo a Palermo: “Lavoriamo per far tornare i nostri turisti in Sicilia”

sabato 12 Giugno 2021

Sergey Patronov, cinquantanove anni, dall’agosto del 2020 è il nuovo console generale della Federazione Russa a Palermo. Patronov, che insieme agli omologhi del Marocco e della Tunisia è uno dei diplomatici di carriera presenti in Sicilia, è in servizio presso il ministero degli esteri russo dal 1984 dove ha ricoperto svariati incarichi sia a Mosca che all’estero. Dal 2008 al 2016 è stato Consigliere dell’Ambasciata russa in Italia e dal 2017 al 2020 Capo ufficio del primo dipartimento europeo del ministero degli affari esteri russo. Dalla scorsa estate Patronov è a capo della rappresentanza consolare russa nel capoluogo siciliano che è attiva dal 1993.

Oggi, 12 giugno, è il ‘Giorno della Russia’. Come celebrerete la ricorrenza?

Purtroppo, per le ragioni ben note a tutti, quest’anno non potremo riunirci per celebrare la festa nazionale della Federazione Russa. Abbiamo deciso di non organizzare il solito ricevimento ma non vi lasciamo senza la sensazione della festa. Quest`anno sul Golfo di Mondello si svolgerà la prima regata Windsurfer in occasione del Giorno della Russia, organizzata da Albaria Windsurfing Club su iniziativa del Consolato Generale Russo a Palermo. Speriamo che diventi una buona tradizione.

Lei ha preso servizio come Console Generale della Federazione Russa a Palermo nell’agosto dell’anno scorso ma la sua presenza in Italia è pluriennale. Che realtà ha trovato in Sicilia?

Prima di ricevere il mio incarico in Sicilia, ho lavorato presso l’Ambasciata Russa a Roma e sono stato in Sicilia solo per turismo. Al mio arrivo per il servizio, ho scoperto che la Sicilia è un luogo meraviglioso per continuare il servizio diplomatico. Ho conosciuto le persone con cui è un vero piacere comunicare. Mi auguro che il mio servizio in Sicilia sarà fruttuoso e cercherò di fare tutto il possibile per sviluppare forti legami bilaterali.

E’arrivato in Sicilia in piena pandemia, è stata una situazione difficile da gestire anche da punto di vista della presenza diplomatica?

Il mio arrivo in Sicilia non è stato semplice: l’isola, così come il resto d’Italia, aveva rigide norme di sicurezza, norme che hanno cambiato anche il lavoro consolare. Ad esempio l”accoglienza dei cittadini nel Consolato Generale è stata sospesa eono state adottate misure rigorose per prevenire la diffusione del virus anche tra il personale del consolato. Fortunatamente adesso la situazione è cambiata, ora vediamo che la vita sta tornando alla normalità. Mi auguro che lo stesso avvenga con il nostro lavoro consolare: puntiamo ad aumentare l’accoglienza dei cittadini che hanno bisogno di assistenza e di fornire l’opportunità di una maggiore interazione con la comunità imprenditoriale e le autorità siciliane per poter continuare e sviluppare la cooperazione bilaterale.

In questi mesi ha incontrato le massime autorità politiche siciliane, come sono i rapporti?

In un breve periodo è stato possibile conoscere tutti le autorità dell’isola: il presidente del Parlamento Gianfranco Miccichè, il presidente del governo regionale Nello Musumeci, il sindaco di Palermo di Leoluca Orlando e il questore del capoluogo Leopoldo Laricchia. Recentemente ci siamo concentrati sul settore economico incontrando l’assessore regionale all’economia Gaetano Armao, l’assessore alle attività produttive Mimmo Turano e i rappresentanti delle Camere di Commercio e di organizzazioni come Confcommercio. Contiamo di stabilire contatti personali con tutti i settori dell’amministrazione regionale e della società siciliana.

Per la Sicilia gli investitori e i turisti russi sono fondamentali. L’epidemia di Covid-19 ha purtroppo bloccato i flussi turistici e indebolito gli scambi. Quando sarà possibile ripartire?

La Sicilia ha sempre avuto un posto speciale negli scambi turistici tra i due paesi. C’era un servizio aereo regolare prima della pandemia. Le compagnie aeree russe effettuavano voli diretti da Palermo (Pobeda) e Catania (S7Airlines). Con la diffusione della pandemia purtroppo il flusso turistico è quasi cessato. Adesso le nostre compagnie aeree e i tour operator stanno cercando di ripristinare il flusso turistico e addirittura di migliorarlo naturalmente seguendo tutte le misure di sicurezza. A fine giugno è prevista l’organizzazione di uno “sbarco turistico” ad Ancona. Sostanzialmente viene organizzato un volo speciale di tour operator russi (96 persone). Se ci fosse la volontà delle autorità Siciliane e ci saranno le condizioni necessarie, sarebbe utile organizzare uno “sbarco” di tour operator anche in Sicilia. Per quanto riguarda l’apertura della frontiera, tutto dipende dalle decisioni politiche e dalla situazione attuale con la diffusione di Covid. Poiché il vaccino russo “Sputnik” non è ancora ufficialmente riconosciuto in Europa, è necessario aspettare la decisione delle strutture europee di consentire ai turisti russi vaccinati con lo Sputnik, di viaggiare per scopi turistici nell’Unione europea. Paesi come la Grecia però si sono portati avanti e hanno preso una decisione unilaterale permettendo ai turisti vaccinati con un vaccino russo di entrare nel loro territorio.

A Siracusa è stato firmato il protocollo d’intesa tra Regione Siciliana, comuni, imprese, associazioni datoriali e sindacali finalizzato al rilancio del Petrolchimico siracusano. Tra i firmatari c’è anche l’azienda russa Lukoil che rappresenta una parte importante del polo industriale. Come giudica l’accordo?

Seguiamo con attenzione gli eventi con la partecipazione di imprese russe che operano in Sicilia, in particolare, Isab. Le imprese in Sicilia, così come in Italia stanno vivendo una grave crisi. Tuttavia, speriamo che questa situazione venga superata nel prossimo futuro. L’accordo siglato con lil governo regionale dimostra che la Regione è interessata a dare il massimo supporto alle attività di Isab. L’azienda svolge un ruolo importante nel petrolchimico e nell’economia regionale. Allo stesso tempo, comprendiamo che l’autorità locale è preoccupata per la situazione legata all’ambiente e che è necessario rispondere ai severi requisiti della Commissione europea per le imprese e al graduale ritiro dalla produzione di combustibili a carbone. Siamo certi che insieme si potranno superare queste criticità.

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