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Policlinico di Palermo, Snals Confsal: “Fermiamo il suo lento e inesorabile declino”

lunedì 8 Agosto 2022
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Giovanni Madonia Ferraro

il sindacato SNALS Confsal l’ancia un appello per il Policlinico di Palermo, luogo di salute collettiva.

LA NOTA

Magnifico Rettore, Autorità competenti,

mai come in questi giorni Salute e Sanità sono al centro del dibattito pubblico in Sicilia. L’imponente quantità di risorse economiche, ordinarie e derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, potrebbe far presupporre la vista di un orizzonte roseo per l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo. Il Policlinico, tra l’altro, oltre essere una azienda ospedaliera è anche l’ente di riferimento per le attività assistenziali essenziali allo svolgimento delle funzioni istituzionali di didattica e di ricerca dell’Università degli Studi di Palermo.

Oggi però, lo SNALS Confsal, organizzazione sindacale storica dell’Ateneo e del Policlinico di Palermo, è costretta a lanciare un appello, forte e risoluto, a tutta la cittadinanza e alle Autorità Competenti per salvare questo presidio fondamentale di sanità pubblica, di scuola medica, di ricerca libera, che guarda non solo all’Europa ma all’intero bacino del Mediterraneo e del vicino oriente.

Oggi dobbiamo pubblicare un appello per proteggere un luogo di salute collettiva, di formazione della prossima classe dirigente medica e del futuro personale sanitario, di ricerca di alto livello di risposta alle enormi sfide globali sanitarie che già si intravedono all’orizzonte. Il Policlinico è baluardo di salute per tutti, grazie ai suoi lavoratori che hanno in questi anni garantito un servizio per tutta la cittadinanza, con impegno e dedizione, nonostante difficoltà strutturali ed organizzative evidenti.

Oggi, ancora, più di 7 mila siciliani preferiscono farsi curare in altre parti di Italia piuttosto che in Sicilia, con aggravi di costi sulla spesa pubblica degli stessi siciliani. Le cause di questa fuga sono molte e complesse: tra queste però la morsa partitocratica di vario colore sulle strutture sanitarie siciliane ha gran parte di responsabilità. L’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico di Palermo, che porta il nome del caduto nella lotta alla mafia, Professore Paolo Giaccone, ne è un esempio lampante.

Negli anni si sono succeduti manager dalle alterne bandiere accomunati però da un unico risultato, il lento ma inesorabile declino verso la decadenza del Policlinico di Palermo. Nessuno è riuscito ad arrestare realmente questa deriva, qualcuno semmai ha decisamente contribuito alla sua accelerazione. E’ il caso dell’attuale gestione commissariale. Il Policlinico è stato e potrebbe ancora essere un punto di riferimento per l’assistenza, la didattica e la ricerca sanitaria di alta eccellenza.

Un dato deve fare riflettere: l’attuale commissario è in carica provvisoria da più di due anni, in piena crisi pandemica, e rischia di rimanere tale ancora per i prossimi mesi, almeno fino alla fine del 2022. Tutto ciò mentre resta in carica contemporaneamente come direttore generale dell’ASP di Caltanissetta. Tale confluenza di ruoli così strategici per la salute dei siciliani farebbe pensare ad un fuoriclasse della gestione della sanità pubblica.

Il giudizio sul suo operato al Policlinico è sotto gli occhi di chiunque decida di andarvi o può anche essere chiesto alla cittadinanza, all’utenza, agli studenti di medicina e a tutta la comunità che vive quotidianamente l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo.

I problemi strutturali sono palesi: strade interne intasate, strutture fatiscenti, piccoli cantieri infiniti che sorgono a macchia di leopardo, attrezzature obsolete. Le criticità organizzative sono ormai croniche: carenze d’organico storiche, impiego delle risorse umane scriteriato, diritti dei lavoratori negati. Se è vero che molti problemi hanno radici nel passato, è anche vero però che l’attuale commissario ha contribuito al loro aggravarsi con una pervicace ostinazione quasi pari al suo tasso di assenza.

E’ ora di fermare il declino del Policlinico Universitario di Palermo.

Nei tanti anni di lotta, lo SNALS Confsal non ha mai abbassato la guardia con l’ottica di tutelare la res publica universitaria in genere e il Policlinico di Palermo in particolare che è, innanzitutto, un patrimonio di tutti. Chiediamo dunque a chi può, a chi vuole, a chi deve, di fare tutto il possibile per salvaguardare il Policlinico di Palermo, un patrimonio prezioso, pubblico, peculiare che va affidato ad una guida sicura, stabile e scevra da qualsiasi condizionamento partitico che abbia come obiettivo unico il bene della Comunità.

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