“Il Ponte sullo Stretto di Messina s’ha da fare. Nelle ultime ore ho letto alcune uscite improntate o al pessimismo o alla ricerca di visibilità personale, entrambe non sono utili all’obiettivo comune della Sicilia e dei siciliani”. Lo dice il segretario regionale della Lega Nino Minardo.
“Il Ponte sullo Stretto – aggiunge – deve rientrare nel “Recovery Plan” per tre motivi: perché è soprattutto un’infrastruttura che consente il naturale sviluppo di tutta l’alta velocità ferroviaria italiana; perché il trasporto veloce dei passeggeri, grazie al Ponte sullo Stretto, consentirà davvero a cinque milioni di siciliani di dire basta al “ricatto” subito da oltre mezzo secolo dalle compagnie aeree; perché l’opera rientra a pieno titolo nella nuova visione strategica della “green economy” e della riconversione ecologica“.
“Fonti autorevolissime – continua – fino a stamattina mi hanno rassicurato sul fatto che sotto il profilo tecnico e giuridico la scadenza del 2026 non inficia la progettualità, il finanziamento e la realizzazione dell’opera con il PNRR; aggiungo che in ogni caso vi sono le condizioni politiche e finanziarie per garantire la costruzione del Ponte fino all’ultimo centimetro. La verità, purtroppo, è che il livello del nostro dibattito politico, o almeno di una parte di esso, ancora non ha preso la giusta direzione che è quella di essere all’altezza delle grandi sfide che ci attendono per la ripresa post-pandemia. E una delle sfide da vincere, forse quella concretamente e simbolicamente più importante, è realizzare questa infrastruttura”.