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Ponte sullo Stretto, progetto azzerato con struttura a tre campate

mercoledì 19 Maggio 2021
Ponte sullo Stretto di Messina

Tutto azzerato sul Ponte di Messina. Si torna alla casella di partenza come nel gioco dell’oca. Come scrive Nino Sunseri per Italpress, il collegamento stabile fra la Sicilia e la Calabria è utile e necessario ma con un progetto a tre campate anziché una sola come era stato deciso dopo più di mezzo secolo di studi e venti di progettazione.

Il gruppo di lavoro istituito dall’ex ministro Paola De Micheli, presso il ministero delle Infrastrutture, sostiene che esistono importanti motivazioni per realizzare il Ponte all’interno del corridoio europeo che va da Berlino a Palermo. Tuttavia il progetto a campata unica viene abbandonato per un altro a tre luci su un tracciato differente rispetto a quello che ha attraversato un percorso autorizzativo durato 20 anni. Una maniera pilatesca per dare astrattamente il via libera, ma di fatto bloccando tutto.

Le torri serviranno da ancoraggio per cavi d’acciaio del diametro di 1.24 metri e lunghezza 5300 metri. Il ponte dovrà resistere a sollecitazioni sismiche fino al settimo grado della scala Richter. Una magnitudo, tanto per capire, paragonabile a quella del terremoto del 1908 aveva distrutto Messina. Avrebbero sede tre corsie viarie, più una di emergenza, per ogni senso di marcia; due linee ferroviarie e due corsie pedonali.

La capacità di smaltimento del traffico sarebbe di circa 6000-9000 automezzi all’ora e 200 treni al giorno. I lavori per la costruzione del ponte includono la realizzazione di collegamenti con le esistenti strutture viarie e ferroviarie, ovvero l’Autostrada Salerno-Reggio Calabria, la Messina-Catania, la Messina-Palermo e la ferrovia ad alta velocità che dovrebbe collegare in futuro Napoli e Reggio con un prolungamento ad Alta capacità fino a Palermo. Questo piano e già costato 350 milioni e non ha bisogno di essere rivisitato.

L’analisi di fattibilità tecnico-economica è stata fatta, la valutazione di impatto ambientale anche, la conferenza dei servizi conclusa, l’ok del Cipe ottenuto nel lontano 2003. Servirebbe soltanto un Decreto legge per rianimare la società Stretto di Messina.

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