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Prima le minacce, poi i maltrattamenti. Sospesa insegnante a Messina

giovedì 19 Ottobre 2017
Bambini, in attesa di entrare in classe per iniziare il nuovo anno scolastico, 14 settembre 2015. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

MESSINA – La protagonista della vicenda è una professoressa, di 56 anni, di un istituto secondario di primo grado della città dello stretto che durante l’ anno scolastico scorso avrebbe ”represso i comportamenti vivaci di alcuni alunni utilizzando un metodo educativo fondato sull’intimidazione, la mortificazione personale e la violenza fisica”.

I carabinieri le hanno notificato una misura cautelare della sospensione dall’esercizio del pubblico servizio per maltrattamenti nei confronti di studenti.

L’ordinanza è stata emessa dal Gip del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura. Dopo varie segnalazioni giunte ai carabinieri sulle condotte tenute dall’insegnante durante le ore di lezione, è stata avviata un’indagine. Sei le vittime accertate, tutti studenti di età compresa tra gli 11 ed i 13 anni, che avrebbero subito percosse, ingiurie, umiliazioni.

A scatenare le ire della docente bastava poco come ad esempio far rumore durante le lezioni, distrarsi o non eseguire correttamente quello che veniva chiesto.

In un attimo passava dalle parole ai fatti; dapprima sonori rimproveri carichi di ingiurie e minacce e quindi spintoni e botte. Questa situazione avrebbe generato un vero e proprio clima di terrore e frustrazione che aveva fatto perdere la serenità – dicono gli investigatori – non solo alle vittime ma anche ai compagni che impotenti assistevano a ciò che avveniva davanti ai loro occhi.

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