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Psicodramma Pd. Intesa fra traditori e traditi? Lupo eletto capogruppo all’Ars, Cracolici non vota

mercoledì 20 Dicembre 2017
lupo

E’ Giuseppe Lupo il neo capogruppo del Pd all’Assemblea regionale siciliana. E’ stato eletto dal gruppo riunito a Palazzo dei Normanni  con sei voti su nove deputati presenti (altri due erano assenti). Alla riunione c’erano anche il segretario regionale dem, Fausto Raciti e il Presidente dell’Assemblea regionale del Partito Giuseppe Bruno.

Giuseppe Lupo, 51 anni, alla terza legislatura è, dunque, il neo presidente del gruppo parlamentare PD all’ARS.

“Lavorerò per l’unità del gruppo parlamentare e del Partito Democratico all’Ars. – dice Giusppe Lupo – E’ questa la principale richiesta degli elettori del Partito Democratico, alla quale tutti abbiamo il dovere di dare risposta positiva sin dall’inizio di questa nuova ed impegnativa legislatura ”.

Alla riunione non hanno partecipato Anthony Barbagallo e Giuseppe Arancio. Non hanno votato Antonello Cracolici, Luisa Lantieri e Giovanni Cafeo.

E Cracolici utilizza il proprio profilo Facebook per sparare a zero su questa elezione: ”Dopo la grave spaccatura sull’elezione del presidente dell’Ars – scrive – il gruppo Pd sceglie il capogruppo con 6 votanti su 11. La spaccatura si fa più profonda. Lupo, che qualche giorno fa aveva denunciato di tradimento i ‘franchi tiratori’, viene adesso votato da coloro che tutti gli indizi hanno evidenziato essere stati tali. Un patto tra ‘traditori’ e ‘traditi’ senza che alcuna spiegazione sia stata data. Adesso lo dico io: vergogna. Il Pd si appresta a vivere una fase difficilissima”.

Anthony Barbagallo, che aveva come ‘big sponsor’ proprio Antonello Cracolici, aveva accettato di candidarsi solo in caso di espressione unitaria di un gruppo che invece, al momento, non sembra per nulla coeso. Lui stesso lo aveva scritto sul suo profilo fb stamattina.

Lo scontro interno al Pd prosegue anche sulle designazioni delle commissioni e sulle ipotesi dei questori da eleggere. Se si fosse votato oggi, probabilmente il Pd sarebbe rimasto fuori dall’ufficio di presidenza dell’Ars. Motivo per il quale Micccichè, contrario a questa evenienza, ha rinviato tutto a domani.

Per il presidente del Pd Giuseppe Bruno “L’auspicio è che con l’elezione del capogruppo si chiuda una fase difficile e si avvii un percorso di coerente opposizione al governo regionale e di rilancio della nostra azione politica. La nostra base – dice – ci chiede serietà e responsabilità e non le continue liti sui giornali che non servono a nulla”.

Secondo Antonio Ferrante, vice coordinatore di Laburisti Pd Sicilia,“L’elezione del capogruppo Pd all’Ars, ottenuta con soli sei voti tutti di chiara origine, conferma che quanto accaduto sabato, con i quattro voti per Miccichè, non rappresenta un incidente di percorso ma rientra in una precisa strategia romana che vuole portare il Pd su più miti consigli all’Ars in prospettiva di possibili accordi dopo le politiche”. 

“Alla luce di quanto accaduto oggi si spiega la richiesta dell’on. Cardinale di mostrarsi a chi, da Roma, sta gestendo le vicende dell’Ars senza il minimo scrupolo nei confronti di tanti militanti ancora sconcertati da quanto accaduto sabato, richiesta altrimenti incomprensibile da parte del leader di un altro partito che ha già dimostrato di essere stampella del centrodestra”, aggiunge.

”Da parte nostra – conclude – posso garantire che continueremo la nostra battaglia affinché il Pd non perda la propria identità e i propri valori ed in questo chiedo sin d’ora il sostegno di tutti coloro che, oltre ogni corrente e scelta congressuale, sente che ad essere in pericolo oggi è è il PD come partito fermamente contrapposto al peggiore centrodestra, non permetteremo che il nostro orgoglio venga sacrificato per garantire logiche di potere romane, sempre in attesa che Matteo Renzi batta un colpo“.

 

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