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Raddoppio ferroviario: il braccio di ferro Taormina-Rfi finisce all’Ars

giovedì 10 Marzo 2022

Sembra destinata a sfumare la prevista realizzazione di una strada bypass nel cuore della principale frazione di Taormina, a Trappitello, in vista dei lavori per la nuova linea ferroviaria, il Comune di Taormina protesta per il passo indietro compiuto da Rfi, Italferr e dalla ditta incaricata e la questione finisce all’attenzione dell’Assemblea Regione Siciliana con una interrogazione parlamentare. Il deputato messinese di Forza Italia, on. Tommaso Calderone, ha presentato un’interrogazione avente ad oggetto “Urgente iniziativa con Rfi sui lavori di realizzazione del raddoppio ferroviario tra Taormina e Giardini Naxos. L’atto è indirizzato al presidente della Regione e all’assessore alle Infrastrutture.

“I lavori di inizio per la realizzazione del raddoppio ferroviario, previsti dal 9 marzo scorso – scrive Calderone – rischiano di creare per sei o sette anni il caos viario in una arteria importante di collegamento tra Taormina e Giardini Naxos. Il progetto iniziale prevedeva la realizzazione di una strada alternativa per il passaggio dei mezzi pesanti interessati dalla struttura, si era programmato l’utilizzo di una strada adiacente al torrente Santa Venera, già esistente, a cui necessita solo il livello del terreno non asfaltato. Parrebbe che il progetto iniziale dei lavori, da eseguire, sia stato modificate dalle Ferrovie dello Stato. Tale modifica creerà un eccessivo flusso viario per il territorio circostante, con notevolissimi disagi soprattutto nella zona di Trappitello, dove convergerebbero i mezzi pesanti impegnati nei lavori per diversi anni, in un territorio dove da troppo tempo si sperava in una circonvallazione che potesse alleggerire la pressione veicolare lungo la frazione taorminese. L’area deputata a cantiere, prevista da Santa Venera sino alle spalle delle case popolari, potrebbe non essere realizzata e da qui scaturisce il disappunto in previsione dei disagi futuri, atteso che dietro le case popolari esiste un terreno incolto di circa 200 metri lineari, necessiterebbe di solo di affittare il terreno incolto e creare una pista per arrivare sul Santa Venera in modo da snellire così il flusso viario circostante”.

Calderone interroga i vertici del governo regionale chiedendo “se non ritengano di dovere intervenire con i vertici della Rete Ferroviaria Italiana Spa che si occupa della gestione dell’infrastruttura ferroviaria, al fine di analizzare l’intera area circostante, così come descritta, e trovare la soluzione alternativa, già esistente, per il percorso dei mezzi pesanti al fine di scongiurare l’ulteriore ed eccessivo flusso viario dell’intero territorio in una arteria già congestionata di suo da anni”.

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