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Rapina violenta al Cara di Mineo, Gelarda (Lega): “Stop ai campi profughi”

mercoledì 27 Febbraio 2019
igor_gelarda

Smantellare il Cara di Mineo, come gli altri campi profughi in Italia, significa mettere finalmente i lucchetti a luoghi dove proliferano brutalità di ogni genere con violenze sulle donne, a partire dallo sfruttamento della prostituzione. Senza contare i rischi a cui sono sottoposti gli operatori delle forze dell’ordine, che lavorano in condizioni di scarsa sicurezza”.

Lo dicono Igor Gelarda, responsabile regionale enti locali della Lega, ed Elio Ficarra, responsabile enti locali in provincia di Palermo, nel giorno del trasferimento di altri cinquanta migranti ospiti del Cara di Mineo con destinazione Palermo e Messina. Le operazioni di trasferimento sono iniziate lo scorso 7 febbraio e sono continuate 11 giorni dopo con la partenza complessiva di cento migranti.

Due giorni fa, intanto, due ospiti proprio del centro di accoglienza di Mineo sono stati arrestati dai carabinieri per rapina aggravata. Si tratta di Modest Ntsobenu, 23 anni, e Nijaa Bello, 19 anni.

Secondo la ricostruzione dei militari dell’Arma hanno avvicinato un somalo di 21 anni, anch’egli alloggiato nel sito di contrada Cucinella, intimandogli di consegnargli il portafogli. Il giovane ha desistito, ma è stato colpito con pugni al viso, cadendo per terra. Ntsobenu e Bello gli hanno sottratto il portafogli, contenente 330 euro in contanti, fuggendo poi nelle campagne circostanti. Dopo la denuncia della vittima, entrambi sono stati rintracciati e arrestati, prima di essere condotti al carcere di Caltagirone.

La rapina – dicono Gelarda e Ficarra – è uno dei reati per il quale il Decreto sicurezza voluto dal ministro Salvini, in caso di condanna definitiva, comporterà la revoca della protezione internazionale accordata ai rifugiati. Ma ci sono anche la violenza sessuale, lo spaccio di droga, l’estorsione, fino ai reati di particolare allarme sociale – concludono gli esponenti siciliani della Lega – come la mutilazione dei genitali femminili, la resistenza a pubblico ufficiale, le lesioni personali gravi e il furto aggravato dal porto di armi o narcotici”.

Nel Cara di Mineo erano ospitati 1.244 migranti prima del 7 febbraio. Il centro d’accoglienza era stato inaugurato nel 2011 dal governo Berlusconi ed è arrivato ad ospitare oltre quattro mila migranti nell’ex Residence degli Aranci, che era riservato ai militari americani di stanza nella base di Sigonella e ai loro familiari.

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