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Reddito di cittadinanza, in Sicilia servono 429 navigator

sabato 6 Aprile 2019

Saranno 429 i navigator in Sicilia, le persone che dovranno guidare i beneficiari del reddito di cittadinanza nell’inserimento nel mondo del lavoro. Manca ancora l’accordo tra l’Anpal e le Regioni e il presidente dell’Agenzia, Mimmo Parisi si è detto fiducioso della possibilità che l’intesa si raggiunga entro due settimane quindi entro Pasqua.

Non ci sono invece, a quasi un mese dalla pubblicazione del bando per trovare la società selezionatrice dei navigator, notizie su chi organizzerà il reclutamento. “Sono ottimista – ha detto Parisi – sull’accordo con le regioni. Spero si faccia entro le prossime due settimane. Non ci sono ritardi, siamo prontissimi. Abbiamo fatto un lavoro che si fa normalmente in un anno in un mese“. Si cerca l’accordo su un documento che ripartisca i navigator tra le province  e che definisca la figura come centrale per l’assistenza tecnica fornita da Anpal Servizi ai centri per l’impiego.

“Questa figura – si legge nel documento sul quale si lavora – sarà appositamente e adeguatamente selezionata e formata da Anpal Servizi per capire le competenze dell’operatore dei servizi per l’impiego e contemporaneamente per muoversi nel nuovo contesto caratterizzato dall’introduzione del Reddito di cittadinanza”. Il modello sarà quello del “case management, che significa gestire i servizi di welfare prendendosi cura delle singole persone caso per caso”.

Se fino a giugno la fase sarà prevalentemente amministrativa, con i beneficiari del reddito che dovranno impegnarsi a dare la disponibilità al lavoro, dall’estate in poi si entrerà nella fase di raccolta e organizzazione dei dati perché sia possibile un miglior incontro tra domanda e offerta di lavoro. Entro il 2019 il nuovo sistema si concentrerà sui beneficiari del reddito di cittadinanza per poi estendersi dopo il 2020 a tutti i lavoratori alla ricerca di occupazione.

In via di risoluzione invece l’errore sulla scala di equivalenza contenuta nella Gazzetta Ufficiale (una riga saltata non consentiva di distinguere tra componenti maggiorenni della famiglia che valgono lo 0,4 e i minorenni che valgono lo 0,2). “L’Inps lavora sulla norma autentica e corretta – sottolinea il ministero – c’è stato un errore di trascrizione degli uffici parlamentari sull’emendamento approvato in commissione. E’ stato già trasmesso alla Gazzetta il testo modificato. Non c’è alcun problema sulle domande già presentate”.

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