Condividi

Regionali, il centrodestra l’ha capito che le elezioni non si vincono per caso?

mercoledì 28 Giugno 2017
Gianfranco Miccichè

Quando Gianfranco Miccichè, in un alba di aprile di oltre 20 anni fa, uscì vincitore nel collegio delle Madonie della Camera contro Luciano Violante, la sconfitta della coalizione guidata Prodi, fu resa subito meno amara da un pensiero: «Tra due mesi avremo il presidente della Regione». L’ultimo (l’unico) presidente della Regione di Forza Italia, rimane al momento Giuseppe Provenzano. Non c’era ancora l’elezione diretta del governatore e Provenzano rimase in carica per meno di due anni mentre la legislatura si concluse con i governi del ribaltone (Capodicasa) e Leanza.

In questi giorni, dopo il ballottaggio, Miccichè va ripetendo ai suoi con discreta convinzione più o meno la stessa cosa:«Stiamo tornando forti, possiamo avere un presidente nostro».
La storia invece si presenta in maniera molto differente rispetto al passato. E se l’insolita capacità del centro destra di vincere i ballottaggi, nell’epoca berlusconiana si perdevano quasi sempre, è più il riflesso di pancia e di protesta che la politica oggi ha conquistato, che il frutto di un radicamento capillare, trovare nella coalizione un nome più spendibile di Musumeci viene difficile anche al leader di Forza Italia in Sicilia.
Nel panorama della destra italiana una figura atipica come quella dell’ex presidente della commissione antimafia non c’è. In Sicilia ormai corre sganciato dai riferimenti, al punto che uno dei suoi collaboratori ‘storici’ su Palermo si lascia scappare: «Se oggi Nello ha un lieve difetto è che parla poco e niente con la gente di destra. O almeno ci dovrebbe parlare di più». Eppure la rincorsa laica del politico catanese non riesce ad entusiasmare Miccichè, che non ne subisce il fascino e che soprattutto non sembra apprezzare più di tanto l’apertura del perimetro che Musumeci fa al civismo, alle forze che ci vogliono stare, alla gente comune in Sicilia.
A quel serbatoio, in ultima analisi che i 5stelle pensano di potere intercettare praticamente da soli.
Non è un caso che lo stesso Cancelleri sia meno spavaldo rispetto al passato e tradisca qualche sintomo di nervosismo. Prima sulla ipotesi Grasso, adesso anche su Musumeci che non temporeggia, ma attende gli alleati, non chiude la porta, ma va avanti.

La sensazione è che, nomi a parte, uscite che di volta in volta, non hanno risparmiato indiscrezioni su La Via, Pogliese, Prestigiacomo, Lagalla, il ragionamento che dovrà portare al candidato di centrodestra sia ancora implicito e complicato.
Il mancato quorum raggiunto a Palermo dai cuffariani ha disorientato lo stesso commissario italo forzista, mentre su una candidatura politica, ma centrista, non si può neanche escludere un clamoroso laboratorio isolano con tutti dentro dal Pd a Forza Italia. Un modo per isolare l’ex presidente della Provincia di Catania ed europarlamentare, e Cancelleri, presentando così, la politica contro l’antipolitica, un vecchio pallino delle ultime settimane uscito da Miccichè come nuovo dogma a cui dare forma e contenuto. Un’ipotesi comunque oggettivamente più lontana.
Oppure lo stesso Miccichè che sa che il tempo ormai lavora per Musumeci, potrebbe puntare a una candidatura da lanciare sotto la bandiera di Forza Italia, replicando la spaccatura del 2012 e puntando a eleggere una folta schiera di parlamentari. Obiettivo minimo, ma possibile da raggiungere.
I giorni corrono veloci. Le strategie bruciano le fondamenta dei ragionamenti.
L’elettorato di destra attende e ci crede, ma stavolta non vuole dare vantaggio a nessuno.
Questo articolo fa parte delle categorie:
Condividi
ilSiciliaNews24

Francesco Zavatteri: “Chi spaccia il crack vende morte ai ragazzi” CLICCA PER IL VIDEO

Seconda parte dell’intervista de ilSicilia.it a Francesco Zavatteri, padre di Giulio, giovane artista palermitano, ucciso da un’overdose di crack all’età di 19 anni il 15 settembre 2022. L’importanza delle strutture nei quartieri delle città, le proposte dal basso e le iniziative legislative sul tema della tossicodipendenza.

BarSicilia

Bar Sicilia, Di Sarcina e la rivoluzione dei porti del mare di Sicilia Orientale CLICCA PER IL VIDEO

Dal Prg del porto di Catania ai containers ad Augusta, passando per lo sviluppo di Pozzallo e l’ingresso di Siracusa nell’AP, il presidente Di Sarcina spiega obiettivi e progetti

La Buona Salute

La Buona Salute 63° puntata: Ortopedia oncologica

La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica. Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù, oggi punto di riferimento nazionale

Oltre il Castello

Castelli di Sicilia: 19 ‘mini guide’ per la sfida del turismo di prossimità CLICCA PER IL VIDEO

Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani. Un viaggio indimenticabile attraverso la storia, la cultura, l’enogastronomia e l’economia locale, raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie.