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Una norma di settore per le nuove regole sui parchi archeologici siciliani

martedì 19 Giugno 2018
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Parco archeologico di Selinunte

A distanza di quasi due mesi dall’approvazione della legge di stabilità regionale, l’Ars è praticamente ferma sul ‘collegato’, la mini-finanziaria che, originariamente doveva contenere norme importanti: dalla chiusura dell‘Esa, alla riforma degli Iacp, dalla fusione di Crias e Ircac ad altre rilevanti misure.

Anche sulla fusione tra il centro del Catalogo e quello del Restauro, contenuto in Finanziaria regionale e poi stralciato, a cui l’assessore Sebastiano Tusa vorrebbe abbinare il riordino di un progetto che comprende anche la Soprintendenza del Mare, l’appuntamento è rinviato a una legge organica che attende di arrivare in parlamento.

A completare l’opera è arrivato anche lo stop da parte della commissione Cultura dell’Ars di cassare l’emendamento contenuto nella mini-finanziaria, la cui trattazione da oggi dovrebbe ripartire, che aveva come obiettivo di modificare la struttura al titolo secondo della legge istitutiva dei Parchi, rendendoli autonomi: ci vorrà un’apposita norma di settore per definire le nuove regole in Sicilia.

Il rinvio da parte dell’organo parlamentare soffre dello stesso mal comune a molti altri punti previsti all’interno del ‘collegato’ dettato dalla necessità di approfondire la materia, prevedendo una serie più articolata di misure da mettere a punto. Tra i parchi che avrebbero potuto beneficiare di questo nuovo intervento, quelli di Giardini Naxos e Selinunte, che nella volontà dell’esponente del governo regionale avrebbero dovuto fare da apripista anche alle altre strutture siciliane. Ma a cosa puntava l’articolo in questione?

Principalmente ad alleggerire la gestione burocratica della struttura. Ad oggi il bilancio di questi enti deve passare il visto e i controlli del dipartimento regionale Beni culturali, prima dell’inizio delle attività ogni anno. Nella modifica contenuta, il passaggio dal Comitato tecnico scientifico alla struttura del consiglio sulla falsariga del Parco di Agrigento, consentiva di fatto l’operatività supplementare richiesta.

tusaLa riforma dei Parchi in Sicilia viene considerata una priorità, una leva su cui intervenire trovando le soluzioni  in grado di dare il miglior risultato possibile. Tusa infatti commenta: “Stiamo dando inoltre una profonda accelerazione sulla perimetrazione degli altri 20 parchi in Sicilia. Gli uffici stanno procedendo affinché ci sia presto il quadro definito in dettaglio. Le strutture che rimangono da definire sono una o due”.

Tra le strutture che sono in cima a questa particolare classifica  contenuta nell’ambizioso progetto c’è l’area archeologica di Segesta come conferma l’assessore: “la partenza di queste strutture dovrà essere graduale, ma non nascondo che il primo che vorrei attivare è proprio Segesta, che già dà molte soddisfazioni in termini di presenze”.

Casi specifici a parte, per i quali ogni volta la coalizione che sostiene il governo, ha trovato un motivo diverso, quel che emerge è la sensazione di assoluta precarietà  a legiferare. Una mancanza di ritmo e produttività che non accenna in alcun modo a invertire la tendenza.

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