“Maggiore fiducia nei presidenti delle Regioni da parte del premier Giuseppe Conte: sul territorio abbiamo noi la percezione reale dei bisogni, nessuno meglio di noi conosce gli umori della gente che governiamo”. E’ l’invito rivolto a Roma dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, che ha aperto la mattina di lavori del forum “Meridiano Sanità Sicilia”.
“Il governo centrale – aggiunge – deve sicuramente dettare le linee guida, ma le giunte regionali devono essere protagoniste delle sfide che ci attendono“. Poi l’appello per l’ospedale di Siracusa: “Aspettiamo il nuovo DPCM per la posa della prima pietra del nosocomio siracusano atteso da 40 anni; in Sicilia abbiamo investito 2 miliardi di euro nelle infrastrutture sanitarie e miriamo a servizi d’eccellenza per far ripartire il Sud che da 70 anni ha un ruolo di marginalità“.
Musumeci ha poi fatto riferimento allo studio di The European House – Ambrosetti, illustrato ieri dalla responsabile dell’area healthcare Daniela Bianco sull’attrattività e competitività degli ecosistemi salute, dimensioni e potenzialità del turismo della salute e del benessere per l’Italia e la Sicilia: “Dobbiamo investire sul turismo sanitario e sul termalismo – ha sottolineato Musumeci – abbiamo 11 stazioni termali nell’isola, uno sforzo importante e’ stato fatto, ad esempio, per quelle di Acireale e Sciacca, destinate ad un inesorabile destino“. Infine ha ribadito un secco no al numero chiuso per i corsi di laurea in Medicina e Chirurgia: “Non possiamo interrompere sul nascere i sogni di tanti nostri giovani“, ha sottolineato il presidente.
“La Sicilia non è più la regione legata a pregiudizi a volte improntati al razzismo da parte di alcune testate giornalistiche, ma una terra che ha dimostrato e dimostra di avere una sanità di qualità e che si candida ad essere hub nel Mediterraneo in termini di ricerca e qualità di servizi per dare riposte a un mondo che bussa all’Europa”, ha aggiunto a margine della giornata conclusiva del seminario ‘La sanità post Covid-19’ al teatro Bellini di Catania.
“C’è un poco di pregiudizio nei confronti del Sud dettato da colleghi giornalisti – ha aggiunto il governatore – e perché si ritiene che sia ancora affollato da sregolati, disordinati, incoscienti e da gente irresponsabile. Per carità non c’è dubbio che una sparuta minoranza ci sia, ma noi abbiamo dimostrato di essere un popolo rispettoso delle regole e dobbiamo continuare a dimostrarlo con una responsabilità collettiva e individuale maggiore. Col virus dobbiamo conviverci forse un anno”.