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Reithera, sono 900 i volontari che non riceveranno i Green pass: “Siamo in un limbo”

venerdì 23 Luglio 2021

Sono 900 i volontari che si sono sottoposti alla sperimentazione del vaccino italiano Reithera, mai diventato ufficiale. Infatti, il vaccino non è mai arrivato all’approvazione, bloccandosi prima. La battuta d’arresto è dovuta ad un cattivo utilizzo dei fondi indirizzati al vaccino. Il progetto d’investimento proposto da Reithera, infatti, non ha superato il giudizio dei magistrati contabili, essendo ritenuto inconciliabile, e considerandolo ingiustificatamente superiore al previsto, ritenendo per giunta che i fondi non fossero investiti nella ricerca, ma per spese altre.

Un vero peccato, considerando che il vaccino dimostra un’ottima risposta anticorpale: la maggioranza dei volontari ha sviluppato una protezione contro il virus pari al 99% dopo la seconda dose. Oggi queste 900 persone si trovano in una situazione di grande disagio e di limbo, non potendo ottenere il Green Pass, ad oggi fondamentale per l’intera vita di un’individuio, partendo dalla possibilità di lavorare.

Infatti, il vaccino, non essendo riconosciuto, non abilita i candidati al rilascio del documento verde: “Siamo nel limbo – afferma Augusto Di Miceli, il primo candidato alla sperimentazione, già intervistato da ilSicilia.it e SanitàinSicilia.it – Quando ho saputo della faccenda dei finanziamenti ho chiesto informazioni durante la mia ultima visita. I medici hanno confermato che avrebbero potuto esserci problemi con l’acquisizione del Green Pass ma che comunque la casa farmaceutica si stava muovendo per trovare dei finanziamenti privati, portando così anche avanti la sperimentazione“.

Il fatto che non avremmo potuto avere il Green Pass in realtà lo sapevo fin dall’inizio perché me l’avevano detto. Io ho gli anticorpi molto alti, che solo un vaccino può garantirti, e a qualcosa deve pur valere. È solo una situazione di burocrazia“, continua Augusto.

Buone notizie però per tutti i 900 volontari: non tutte le speranze sono perse perché essendo solo “una faccenda burocratica” è possibile che si riescano ad avviare le pratiche già dalla prossima settimana.

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