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Resto al Sud, 19 milioni per le start-up siciliane: oltre mille nuovi posti di lavoro

sabato 24 Novembre 2018
sicindustria

In Sicilia sono 869 le domande presentate a Invitalia per “Resto al Sud”, l’incentivo dedicato ai giovani aspiranti imprenditori del Mezzogiorno. Di queste, secondo i dati forniti da Invitalia aggiornati allo scorso 17 novembre, 299 sono state già approvate e prevedono 19,04 milioni di euro di investimenti e la creazione di 1.147 nuovi posti di lavoro sul territorio regionale.

Il punto è stato fatto oggi a Palermo, nel corso dell’incontro organizzato da Sicindustria e dal Gruppo Giovani Imprenditori della Sicilia, in collaborazione con Invitalia.

Secondo il presidente dei Giovani Imprenditori della Sicilia, Gero La Rocca, “oggi un giovane imprenditore più che restare al Sud deve resistere al Sud. È per questo che occorre diffondere sempre di più il valore dell’impresa come unico motore dell’economia e creare le condizioni strutturali con politiche pubbliche efficaci affinché i giovani non siano costretti a lasciare la Sicilia. Tutti insieme possiamo e dobbiamo far sentire la nostra voce”.

sicindustria“Al Sud – ha detto Massimo Sabatini, direttore area Politiche Regionali di Confindustria – cresce la voglia di fare impresa, soprattutto tra i giovani, e questo è il principale segno di vitalità dell’economia meridionale. Durante il periodo della crisi, il Mezzogiorno è l’area che ha sofferto di più e in cui il sistema delle imprese è stato più colpito. Ora c’è una vitalità, sicuramente non dovuta agli investimenti pubblici che sono addirittura calanti, che non possiamo disperdere. Occorre sostenere questi segnali che partono da una idea di sviluppo che vede nell’impresa la risposta”.

La misura “Resto al Sud” è destinata a otto regioni del Sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia): in totale sono 5.036 le domande presentate per un investimento di 332,9 milioni di euro con cui dare lavoro a 18.371 persone. La regione più attiva è la Campania con 2.341 domande presentate, seguita proprio dalla Sicilia con le sue 869 domande.

La distribuzione settoriale nelle otto regioni vede in testa le attività turistiche e culturali con 2.627 domande pari al 52% del totale. A seguire: attività manifatturiere e artigianali (1.075 – 21%); i servizi alla persona (756 – 15%); servizi alle pmi (290 – 6%); costruzioni (144 – 3%) e Ict (144 – 3%). La presenza femminile è pari al 43% e l’incidenza sale al 46% nella fascia di età 26-29 anni. La maggior parte dei proponenti ricade nella fascia 30-35 anni (il 35%), il 26% dei quali ha un titolo di studi molto alto (laurea, master, dottorato di ricerca). Il 37% appartiene alla fascia degli under 25.

La sintesi sulla misura di Resto al Sud è stata illustrata da Anna Maria Maida, di Invitalia, nell’ambito di un parterre al quale hanno preso parte Salvatore Casabona dell’Università di Palermo, Dipartimento di Scienze politiche e relazioni internazionali (Dems), Fabio Lacagnina, responsabile retail business management Sicilia di UniCredit, Francesco Trapani, dottore commercialista e revisore legale, e Fiammetta Pantò del Consorzio Arca.

 

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