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Rete ospedaliera regionale, L’Ugl: “Subito il via alle assunzioni”

sabato 9 Febbraio 2019
personale sanitario

Il potenziamento delle strutture ospedaliere e dei presidi territoriali siciliani al centro della nota di Carmelo Urzì e Raffaele Lanteri, segretari regionali delle federazioni Ugl sanità e Ugl medici.

“Sembrava una chimera – dicono –  e invece, oggi finalmente è una realtà quella rete ospedaliera regionale che, per tantissimo tempo, abbiamo atteso e chiesto a gran voce per il miglioramento del sistema ospedaliero della nostra Regione. Adesso non ci sono più alibi per ritardare ancora l’avvio di quella stagione dei concorsi e delle assunzioni (ma anche dell’indispensabile recepimento in Sicilia della legge nazionale che identifica la figura degli Operatori socio sanitari), che daranno nuova linfa vitale ad un contesto che oggi si trova al limite del collasso, anche per via delle piante organiche esigue e dei numerosi pensionamenti che si stanno registrando negli ultimi anni”.

“E ci auguriamo che in questo modo – aggiungono Urzì e Lanteri  sia stata messa definitivamente la parola fine a tutte le polemiche ed agli scontri istituzionali che hanno infuocato il dibattito in questi mesi. Auspichiamo dunque la prosecuzione del percorso (peraltro più volte oggetto delle nostre attenzioni) volto al completamento degli atti aziendali, sulla scorta di quanto già positivamente avviato dall’assessore regionale della Salute Ruggero Razza (al quale rivolgiamo il nostro plauso) con la convocazione di tavoli tecnici e l’emanazione di apposite linee guida per la produzione dei relativi provvedimenti da parte delle singole aziende ospedaliere”.

“Non possiamo che apprezzare, inoltre, l’attivismo dell’assessorato finalizzato alla ricerca di soluzioni utili per ridurre il sovraffollamento nei presidi di pronto soccorso e ci auguriamo che la partnership pubblico – privato possa diventare il volano per la risoluzione del problema. Al tempo stesso – concludono i due segretari regionali – rilanciamo sulla questione dei pazienti cronici che, frequentemente, giungono al pronto soccorso a causa dell’impossibilità di accesso alle cure e per loro immaginiamo una rete più forte basata sul concetto di lungo assistenza, esempio che tra l’altro è stato sperimentato con successo e risparmio in termini di spesa in altre regioni d’Italia”.

 

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