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Rifiuti in Sicilia, ormai è emergenza e cinquanta sindaci si riuniscono per correre ai ripari

martedì 9 Gennaio 2018
rifiuti

Il collasso del sistema rifiuti, la saturazione della discarica di Bellolampo, l’incertezza gestionale per 50 Comuni, la preoccupazione per l’aumento insostenibile dei costi di smaltimento, impiantistica all’anno zero, la mancata interlocuzione Istituzionale e infine la certezza per una tassa, la TARI, che in queste condizioni inevitabilmente andrà alla stelle: questi i temi di un’emergenza che non si può più rinviare, e che ha portato 50 sindaci a riunirsi a San Cipirello.

“I sindaci – dichiarano in una nota- manifestano all’unisono tutta la loro preoccupazione per un settore, quello del ciclo dei rifiuti, che tocca da vicino la salute e le tasche dei cittadini. Con questo spirito, e convinti che serva la massima collaborazione istituzionale, abbiamo chiesto più volte un incontro al neo eletto presidente della Regione.

Purtroppo non abbiamo avuto risposte, ragione per la quale ci siamo autoconvocati, giovedì 18 gennaio alle ore 11, presso la sede di Palazzo D’Orleans con le fasce tricolore. Confidiamo nella sensibilità istituzionale del presidente Musumeci – continua la nota- al quale chiediamo ascolto costruttivo per proposte attuabili e concrete. Pensiamo ad esempio all’immediata ricognizione degli impianti di compostaggio e di filiera. Considerare quelli già autorizzati e valutare gli eventuali ampliamenti, nel rispetto delle disposizioni di Legge, per permettere ai Comuni di effettuare la raccolta differenziata, evitando costi aggiuntivi di trasporto.

I sindaci – concludono – possono dare il contributo decisivo di chi opera quotidianamente sul campo tra indefinibile confusione normativa e legislativa, esigenza di contenere i costi all’utenza e necessità di garantire un servizio decoroso ai cittadini. Bisogna mettere un punto al caos rifiuti e i Comuni vogliono essere messi nelle condizioni di fare la propria parte.

I comuni interessati sono da Alcamo a Bagheria, da Monreale a Termini Imerese, da Cefalù e Carini a Sant’Agata Militello la lista è lunga: ne fanno parte anche Altavilla Milicia, Altofonte, Balestrate, Baucina, Belmonte Mezzagno, Bolognetta, Borgetto, Campofelice di Fitalia, Campofiorito, Camporeale, Capaci, Carini, Casteldaccia, Castellammare del Golfo, Contessa Entellina, Corleone, Ficarazzi, Giardinello, Isola delle Femmine, Lercara Friddi, Marineo, Misilmeri, Mistretta, Montelepre, Palazzo Adriano, Partinico, Piana degli Albanesi, Prizzi, Roccamena, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Santa Cristina Gela, Santa Flavia, Terrasini, Torretta, Trabia, Trappeto, Ventimiglia di Sicilia, Vicari, Villabate, Villafrati.

E arriva il commento di Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di #Diventerà Bellissima

“Condivido la preoccupazione espressa da 50 sindaci al presidente Musumeci relativamente al collasso del sistema dei rifiuti. Stiamo facendo i conti con l’ennesimo risultato disastroso causato da anni di malgoverno Crocetta – dice Aricò -. Dalla mancata visione programmatica, all’assenza di un’impiantistica adeguata, dalla grave confusione normativa e legislativa alla commistione di interessi privati e criminali in un settore delicatissimo, come confermano le numerose indagini della Magistratura”. 

“Il presidente Musumeci – continua Aricò – rappresenterà il Governo dell’agire con chiarezza, trasparenza e ritrovato dialogo tra tutti i livelli istituzionali. Il collasso del comparto rifiuti è stata la prima inevitabile grana ereditata da questo Governo regionale e il presidente sta cercando di affrontarla in maniera organica e ponderata. Il gruppo parlamentare di Diventerà Bellissima farà la propria parte per facilitare un percorso che porti il parlamento assieme a governo, comuni e parti sociali ad una irrinunciabile soluzione condivisa e definitiva in un settore così delicato e importante per la salute e le tasche dei cittadini”.

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