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Sanità: al Policlinico di Palermo aprono i reparti di oculistica e psichiatria

mercoledì 23 Maggio 2018
policlinico

Entro giugno il Policlinico universitario di Palermo avrà un nuovo reparto di oculistica e uno di psichiatria. Ad annunciarlo durante un forum all’Agenzia Italpress, è Fabrizio De Nicola, commissario straordinario della struttura ospedaliera che nel 2017 ha fatturato 250 milioni di euro e che ha in organico 2.030 dipendenti, nel corso di un forum all’Agenzia Italpress.

policlinico palermoNello specifico, per oculistica si tratta di due posti letto ordinari e due in day hospital; cinque invece per psichiatria. Attesa per settembre, invece, l’inaugurazione di un edificio unico che accolga Cup – Centro unificato prenotazioni e Ufficio ticket, oltre alla nuova segreteria studenti.

Voglio accelerare i percorsi dei lavori e chiudere tutti i cantieri entro il secondo semestre del 2019“, sottolinea De Nicola in riferimento ai progetti per il nuovo pronto soccorso e, tra gli altri, ai reparti di chirurgia e terapia intensiva, ginecologia e ostetricia. Lo scorso anno, al Policlinico, i posti letto complessivi erano 527. Le prestazioni complessive sono state 432.073, di cui quasi 12 mila interventi chirurgici. Per quanto riguarda gli accessi al pronto soccorso, si è passati dai 49.996 del 2015 ai 53.780 dello scorso anno.

Si può parlare di emergenza sicurezza negli ospedali, ma si può parlare anche di qualcosa che dobbiamo eliminare o comunque tamponare. Noi abbiamo fatto già parecchio, con i tavoli regionali, con il Prefetto e con gli incontri con l’Assessore regionale abbiamo impresso un’accelerazione. Al Policlinico abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre corde“.

Dal mio arrivo – continua De Nicola – abbiamo investito tantissimo, circa 5 milioni di euro: con l’affidamento a una ditta esterna abbiamo a disposizione una vigilanza armata raddoppiata h24 al pronto soccorso e h12 in tutti i reparti. Il Policlinico – aggiunge l’ex direttore dell’Asp di Trapani – è una struttura con più padiglioni, la sorveglianza va fatta nei viali e all’esterno: abbiamo fatto mettere oltre 100 telecamere interne ed esterne che servono da prevenzione e da deterrente, in questo modo possiamo anche collaborare con la giustizia in caso di episodi violenti“.

Secondo De Nicola “il farabutto che aggredisce esiste sempre, e in alcuni casi mi sono anche costituito parte civile. Ma anche noi dobbiamo essere in condizione di essere più attrattivi e accoglienti possibile: con un pronto soccorso che abbiamo ristrutturato e in cui abbiamo anche istituito l’Obi, l’Osservazione breve intensiva“.

I punti critici sono ancora tanti. Dalle liste d’attesa al pronto soccorso, passando per la questione della sicurezza e della mobilità passiva. Ma non siamo all’anno zero. Ricominciamo da tre, come il film di Troisi. Parafrasando il gergo calcistico, mi piacerebbe essere in zona Champions, ma mi accontenterei di stare nella ‘parte sinistra’ della classifica del ministero. Niente male per chi, non più tardi di 12 anni fa, veniva considerata una ‘Regione canaglia’ dal punto di vista della sanità“.

L’ex direttore dell’Asp di Trapani, in carica dal marzo dello scorso anno, vede positivo e spiega il perchè: “Abbiamo rimesso a posto i conti, una precondizione per poter avere le carte in regola per proseguire.

Siamo intervenuti nella ristrutturazione dei locali, abbiamo inaugurato la chirurgia plastica, portato la pneumologia e la chirurgia toracica, tutte discipline che permettono al Policlinico di diventare, grazie alla sinergia con l’Università, un Dea (Dipartimento emergenza e accettazione, ndr) di II Livello e un punto di riferimento e attrazione per l’intero bacino occidentale“.

Per quanto riguarda la questione sicurezza negli ospedali dice “Premesso che il farabutto che aggredisce c’è sempre, noi abbiamo fatto già parecchio: con i tavoli regionali con il Prefetto e con gli incontri con l’assessore Razza abbiamo impresso un’accelerazione. Al Policlinico abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre corde“, spiega il manager palermitano, aggiungendo che “dal mio arrivo abbiamo investito tantissimo, circa 5 milioni di euro: con l’affidamento a una ditta esterna abbiamo a disposizione una vigilanza armata raddoppiata h24 al pronto soccorso e h12 in tutti i reparti. Il Policlinico – aggiunge – è una struttura con più padiglioni, la sorveglianza va fatta nei viali e all’esterno: abbiamo fatto mettere oltre 100 telecamere interne ed esterne che servono da prevenzione e da deterrente, in questo modo possiamo anche collaborare con la giustizia in caso di episodi violenti“.

Ma ha affrontato anche altri temi critici quali liste d’attesa e mobilità passiva: “Fare rete è una cosa straordinaria, al Policlinico sto tentando di creare una piastra unica endoscopica, ridurrebbe le attese almeno del 30%. Da settembre vorrei iniziare, vanno superate alcune problematiche tecniche. E, sicuramente, dobbiamo ridurre la mobilità passiva attraverso la formazione dei dipendenti e la comunicazione, che è fondamentale. Non si può andar fuori per un ginocchio o un femore, o per un protocollo oncologico che è uguale ovunque: dobbiamo pero’ farlo sapere che certe cose funzionano anche qui“.

Il discorso scivola dunque sulle cosiddette ‘eccellenze’ del Policlinico: dal trattamento per il tremore da Parkinson alla cura, attraverso un farmaco sperimentale, di una donna guarita dalla leucemia, scoperta alla 20esima settimana di gestazione, che ha potuto dare alla luce un figlio sano.

Ho proceduto alla stabilizzazione di 350 dipendenti tra operatori sanitari, medici e infermieri, consentendo la fine del precariato per questi soggetti che giovani non erano e offrendo una garanzia di salute maggiore per i pazienti”, sottolinea De Nicola che, in attesa delle nomine sui manager del nuovo Governo regionale (“il rapporto con l’assessore Razza e’ proficuo”, assicura), pone come ulteriori obiettivi l’ulteriore riduzione dei pagamenti dei fornitori, la centralizzazione degli acquisti e il rafforzamento dell’ufficio internazionalizzazione, in grado di intercettare fondi europei vitali per programmare e investire. E infine: “Abbiamo spinto, e vogliamo continuare a farlo, sul tema dell’umanizzazione delle cure: abbiamo introdotto la figura dello psico-oncologo, del laboratorio di make up per donne che hanno tumori, dello psicologo nel materno-infantili. Vogliamo intensificare la rete contro la violenza sulle donne e sui minori. Bisogna curare l’anima del paziente“.

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