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Sanità in Sicilia: botta e risposta tra Barbagallo e Razza

giovedì 30 Luglio 2020

“Siamo molto preoccupati per lo stato in cui versa il sistema sanitario regionale. Il Pd è per una sanità più giusta ed equa che parta dai territori e che sia a misura di cittadino in tutto il territorio regionale. L’ospedale di Bronte, da questo punto di vista, è il caso emblematico dei disastri della sanità siciliana”.

Lo dice il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo che, come primo atto ufficiale, ha scelto il “Castiglione Prestianni” di Bronte, per denunciare le gravi carenze dell’intero sistema sanitario siciliano.

“Abbiamo fatto numerosi atti ispettivi – prosegue Barbagallo – che riguardano non solo il fermo dei lavori di ampliamento del nosocomio, ma anche le gravissime carenze di personale, confermate anche nel sopralluogo di oggi con reparti come il Pronto soccorso, Cardiologia, Laboratorio di analisi, ortopedia, in cui si registra una carenza di oltre il 70% dei medici previsti in pianta organica. Ci sono grosse responsabilità anche da parte di chi ha la gestione e il controllo dell’attività del personale: ad esempio, ci sono due medici dell’ospedale di Bronte che inspiegabilmente vengono trasferiti in servizio ad altri presidi territoriali solo per compiacere qualche amico degli amici. Oggi il Pd – afferma – denuncia queste gravi violazioni e gli atteggiamenti compiacenti e omertosi che danneggiano i cittadini, i pazienti e l’intera comunità”.

Ruggero Razza risponde

ll segretario regionale del Pd farebbe bene a non utilizzare gli ospedali come terreno di campagna elettorale per i sindaci amici. Il caso di Bronte è emblematico: un ospedale che era stato letteralmente abbandonato, quando Barbagallo era assessore regionale del governo Pd, oggi ha visto ormai quasi conclusi i lavori per il nuovo pronto soccorso, solo per fare un esempio“. Così l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza.

L’Asp di Catania, su mio impulso, ha anche sottoscritto una convenzione con il Policlinico-San Marco per potenziare l’ortopedia che, con il nuovo atto aziendale, è stata mantenuta come unità operativa. Certo, come in ogni parte d’Italia, esistono difficoltà nel reperimento del personale ma a queste stiamo ponendo attenzione – aggiunge – Se Barbagallo è preoccupato per gli ospedali dei piccoli centri, farebbe bene a ricordarsi che sotto il suo governo erano tutti a rischio chiusura. Ritengo, infine, di pessimo gusto girare le strutture ospedaliere con sindaci candidati alle elezioni e nel mezzo di una campagna elettorale. Ma ognuno ha le sue abitudini e il suo stile”.

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