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Sanità, l’isola felice che non c’è. Una regione a due velocità, tra ritardi e contraddizioni

sabato 1 Luglio 2017

Nella Regione “sotto attacco”,  tra mille emergenze (rifiuti, siccità, incendi, conti da verificare) la Sanità è tutto tranne che ‘un’isola felice’. Ne è convinto il vice segretario regionale della CIMO Angelo Collodoro uno dei sindacati che nel settore provano ad essere la classica’spina nel fianco’, persistente e attenta ai principali comportamenti e fatti di gestione  nell’isola.

«Sulla  recente vicenda dei manager quanto meno c’è una disparità che crea confusione- precisa– Abbiamo Bavetta e De Nicola, ad esempio che sono già commissari, come tali vengono nominati sin dall’inizio e di questi hanno i poteri e ne dispogono. I direttori generali che vanno a scadere a breve, vengono prorogati come direttori generali. Non hanno ‘lo status’ di commissari che beneficiano di poteri e attribuzioni differenti».

Una differenza che viene anche ribadita con la citazione dell’esplicito articolo di legge in cui si ricorda che i direttori possono limitarsi ‘all’ordinaria amministrazione e atti urgenti e indifferibili’.

Una gabbia di minore agibilità che, in altre parole, potrebbe ridurne e limitarne l’operato: «Avremo quindi una sanità a due velocità. Ci sono molte perplessità da parte nostra. Sullo sfondo rimane l’immagine di una Sanità che ha bisogno di assunzioni, di scorrimenti di graduatorie, e c’è chi potrà farlo e chi non potrà farlo. Non si tratta solo di un problema di filosofia di gestione, ma ci sono refluenze pratiche e concrete».

Neanche la Corte dei conti- ricorda Collodoro- è esente da rilievi: «Quando noi lanciavamo l’allarme sul rispetto dei piani di rientro in talune aziende e l’assessore diceva  che si trattava di piani di efficientamento. A noi risulta che in alcune aziende piani di rientro non sono stati nemmeno controllati. Ecco ora la Corte dei Conti presenta il conto»

 

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