“Su sollecitazione di amici, ho appena visto in streaming un’intervista televisiva al Commissario prefettizio sulla situazione attuale a Vittoria e le parole del dottor Filippo Dispenza, pronunciate nel corso della trasmissione Rai “Uno Mattina”, mi suscitano un paio di considerazioni“, inizia così una nota inviata ai media dal presidente del Collegio dei questori all’Ars, Giorgio Assenza.
“Da cittadino della provincia – prosegue il comunicato – da avvocato che ha cominciato a esercitare proprio a Vittoria e da deputato del territorio, debbo dire che avallare acriticamente l’abboccamento capzioso del conduttore ‘ (…) l’assegnazione dei box veniva fatta secondo le famiglie, secondo la spartizione mafiosa del territorio’ è stata cosa quanto meno avventata. Del pari, parlare di economia legale da contrapporre a quella criminale che dominerebbe la città è assolutamente ingeneroso e fuorviante”.
“La stragrande maggioranza degli operatori economici di Vittoria, anche all’interno del mercato – ricorda Assenza – è composta da soggetti di assoluta correttezza e inarrivabile laboriosità. Ed è una maggioranza che è stata spesso vittima e non carnefice fino a pagare con la propria vita, mai complice del malaffare, del fare malavitoso. E, ancora, le tentate estorsioni, le truffe anche per importi rilevanti, gli atti intimidatori subiti non possono essere di certo dimenticati”.
“Agli onesti lavoratori e lavoratrici e imprenditori, che sono stati indiscriminatamente accomunati in giudizio sommario alla mafiosità, va la mia piena solidarietà, certo come sono che sapranno risollevarsi e riprendere al più presto il cammino di crescita civile, economica e sociale”.
“Quanto accaduto in questi mesi – conclude – conferma i timori da me espressi pubblicamente all’indomani della decisione di scioglimento del Consiglio comunale, per le inevitabili ripercussioni negative che si sarebbero avute sull’immagine e sulla economia della città e per il discredito di cui l’intera comunità che, ripeto, è in gran parte sana e laboriosa, sarebbe stata vittima. Vittoria e i suoi cittadini non meritano tutto ciò”.