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Scuola a distanza e cibo come atto sociale: il progetto F.a.c.e. si ‘trasferisce’ online

lunedì 4 Maggio 2020

Proposte a distanza attraverso video sul web, dirette Facebook e videochiamate tra esperti, genitori, nonni e bambini, per ricercare, scoprire e apprendere insieme. Per dare supporto e conforto, per fare comunità, anche a distanza.

È la nuova “versione” di FA.C.E. – FArsi Comunità Educanti che già coinvolge oltre cento famiglie dei quartieri Sperone e Brancaccio con l’obiettivo di ampliare i servizi educativi e di cura per la fascia 0-6, nonché contribuire alla costruzione di una comunità educante che sostenga una ridefinizione delle politiche educative.

Il progetto, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, ha come capofila Fondazione Reggio Children e a Palermo vede in partnership l’Istituto Comprensivo Sperone-Pertini, le associazioni Cuore che vede e NuovaMente e l’Assessorato alla Scuola del Comune di Palermo.

Vista l’emergenza per la diffusione del coronavirus, i laboratori sono stati totalmente ripensati nelle modalità e “trasportati” online.  I luoghi FA.C.E. virtuali sfruttano le potenzialità del web estendendo le opportunità a tante altre famiglie che potranno partecipare alle attività settimanali in maniera assolutamente gratuita.

Così, i percorsi esperienziali previsti dall’azione pilota “Ben-Essere di Comunità”, già attivi ogni sabato dalla prima settimana di ottobre (massaggio infantile, incontri formativi sulla gravidanza e l’allattamento, danza in fasce, con-tatti con il mondo animale e la natura in fattoria didattica, cibo come atto sociale, dialoghi creta e digitale), e che hanno coinvolto fin qui più di cento famiglie, si reinventano in modalità digitale.

Le famiglie iscritte al progetto sono state invitate a registrarsi su un gruppo privato di Facebook per proseguire in modalità digitale i percorsi educativi pensati per loro.

Il gruppo Facebook di “Ben-Essere di Comunità” sarà un modo per mantenere in vita le attività anche a distanza e per dare alle famiglie una continuità dei percorsi già intrapresi, in questo periodo che ci vede precauzionalmente a casa e impossibilitati a svolgere le attività in presenza.

Nello specifico, per le famiglie con bambini tra 0 e 11 mesi, già dal 24 aprile sono attivi  incontri di “Coccole e benessere” (massaggio infantile) e di “Ginnastica relax mamma- bambino”; mentre per le famiglie con bambini tra 1 e 6 anni sono previsti incontri per il percorso “Cibo come atto sociale”, secondo il calendario in allegato.

Inoltre, da oggi 4 maggio, dal lunedì al venerdì, nello stesso gruppo Facebook, sarà attiva una Social Community, dove professionisti in ambito psico-sociale, educativo e sanitario supporteranno le famiglie del territorio, fornendo loro indicazioni e suggerimenti utili a contrastare la grave crisi sociale, educativa ed economica che le stesse stanno attraversando.

All’interno della Social Community le famiglie troveranno il supporto necessario per accedere agli interventi educativi e iniziative di solidarietà sociale attivate dagli enti territoriali e governativi; sostegno alla genitorialità (buone prassi educative, indicazioni a supporto gravide, ecc.), con l’attivazione di una chat dedicata attiva 6 giorni a settimana; possibilità per le famiglie di contattare i professionisti (psicologa, assistente sociale, ostetrica), tramite l’utilizzo di videochiamate e l’applicazione Messenger. Il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Il fine delle iniziative promosse e proposte all’interno del gruppo Facebook Ben-Essere di Comunità è proprio quello di promuovere azioni a supporto della famiglia e del bambino 0-6, in un periodo in cui le famiglie dei quartieri Sperone e Brancaccio vivono un forte disagio economico, sociale ed educativo.

Siamo consapevoli che le tecnologie digitali possono integrare i percorsi di cura educativa – dice l’assessora comunale alla Scuola, Giovanna Marano – ma non potranno mai sostituire la ricchezza della relazione che si realizza nelle aule di asili e scuole dell’infanzia alla presenza di educatrici, educatori, insegnanti, bambine e bambini così come tutte le esperienze progettuali di laboratorio che nascono attorno, come FACE a contrasto delle povertà educative. Servizi educativi e scuola chiusi non sono solo edifici inibiti ma sono comunità che vengono improvvisamente a mancare al territorio. Un mondo che non si può riprodurre “a distanza” ma del quale, finché ci sarà il distanziamento, possiamo provare a preservarne la ricchezza attraverso un percorso resiliente che abbia cura delle relazioni attraverso il sostegno e il supporto alle famiglie. È decisivo che si possa trasmettere alle famiglie impaurite e smarrite il senso di una solidarietà educativa che non si ferma, di fronte al virus, rilanciando un messaggio di speranza e fiducia. Aver messo insieme inventiva, social e forza affettiva, competenze e professionalità, possono farci superare i limiti dello spazio e del tempo, a garanzia del benessere delle bambine e dei bambini e dei loro genitori. Veicoleremo da partner anche sul nostro portale scuola online – conclude l’assessora – le informazioni per dare spazio a questa esperienza di cura educativa a distanza per Sperone e Brancaccio

Crediamo nella scuola come bene comune, come luogo di dialogo e di partecipazione, e soprattutto come servizio al territorio – dice la dirigente Antonella Di Bartolo, coordinatrice territoriale del progetto. “Abbiamo ripensato alcune azioni del progetto FA.C.E. in modalità online per stare, anche a distanza, vicini alle famiglie con bimbi 0/6, offrendo attività educative stimolanti per genitori e bimbi insieme; inoltre, in questo momento particolarmente difficile, ci è sembrato opportuno anche ampliare i servizi a disposizione delle famiglie del nostro territorio fragile, con un utile supporto di tipo psicologico e sociale. Anche così speriamo di tenere coesa e solidale la nostra comunità territoriale”.

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