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Sequestrata la Misterbianco Calcio: “Era in mano alla mafia”

venerdì 22 Febbraio 2019
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È finita sotto sequestro la Asd Città di Misterbianco, società calcistica militante nel campionato di promozione siciliano di Serie C. Il provvedimento eseguito dalla Guardia di finanza è stato disposto dal gip del Tribunale di Catania.

Le indagini eseguite dal Gico hanno portato al sequestro non solo dell’impresa sportiva ma anche di tutti i rapporti bancari e conti correnti ad essa intestati. Gli accertamenti delle Fiamme gialle sono stati condotti successivamente alle misure personali e ai sequestri eseguiti lo scorso novembre, nell’ambito dell’operazione RevolutionBet.

Secondo gli investigatori si sarebbe compiuto “Il fraudolento trasferimento del complesso finanziario e di risorse umane dell’Asd Lineri, allora sottoposta a sequestro, alla Asd Citta’ di Misterbianco: costituita un mese prima dell’esecuzione dell’operazione”,

“Tra gli elementi a sostegno del provvedimento – aggiungono – spiccano sproporzionati flussi di denaro per oltre 600 mila euro, non compatibili nè contabilmente giustificati dalla gestione dell’attività sportiva“.

Nella rosa dei calciatori tesserati con la società presso la Lega Nazionale Dilettanti spiccano il figlio e il nipote di Carmelo Placenti, indicato dalla guardia di finanza come promotore dell’associazione mafiosa “Gruppo Placenti”, colpita il 14 novembre scorso nell’ambito dell’operazione coordinata dalla Procura.

A Placenti esarebbe riconducibile l’assetto societario e anche quello della gestione calcistica, essendo le comunicazioni della federazione indirizzate presso la sua abitazione di Misterbianco. Il gruppo Placenti, negli anni 2011 -2015, aveva ricoperto il ruolo di “master” nell’area catanese per conto del noto marchio “Planetwin365”, per poi conseguire un autentico salto imprenditoriale assurgendo al primario ruolo di “bookmaker” in grado di imporsi nel mercato regionale del gaming on-line con una rete commerciale di 8 master sotto i quali hanno operato 28 commerciali, 7 “sub-commerciali” e 20 “presentatori”.

Gli ingenti guadagni originati dall’attività, organizzata di raccolta delle scommesse, sarebbero stati reintrodotti nel circuito economico legale mediante l’acquisizione di svariate attività commerciali, la maggior parte delle quali operative nel gaming, aventi le loro sedi in Italia, Gran Bretagna e Malta.

Gli accertamenti patrimoniali condotti dai finanzieri di Catania avrebbero scoperto, in capo al gruppo “Placenti”, l’esistenza di un patrimonio sproporzionato rispetto alle capacità reddituali e, per le attività commerciali, schermato mediante fittizie intestazioni. Le indagini, estese ai compartecipi, titolari delle software house (società di servizi necessarie per il funzionamento dei siti scommesse) nonché figure apicali della holding “Sks365” per il marchio “Planetwin365”, avevano consentito alla Procura di ottenere dal gip etneo il sequestro di 42 unità immobiliari.

Tra queste: una villa sul mare, edificata ad Augusta e non censita al catasto, un lussuoso appartamento di 11 vani sito nel comune di Castelnuovo di Porto, in provincia di Roma, fittiziamente intestato a un Gruppo Europeo di Interesse Economico maltese nonché 5 appartamenti austriaci ubicati a Vienna e Innsbruck). Inoltre,  36 società commerciali nazionali ed estere attive nel gaming, un autosalone, una società di rimessaggio di barche e noleggio di moto d’acqua, una palestra e la Asd Lineri militante nel campionato di Promozione.

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