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Sicilia flagellata dal maltempo, danni all’agricoltura, Bandiera: “Chiederemo lo stato di calamità”

lunedì 25 Febbraio 2019

L’assessore regionale per l’Agricoltura, Edy Bandiera, ha compiuto un sopralluogo nei territori del Sud Est della Sicilia, flagellati dal maltempo per manifestare la vicinanza del Governo ad agricoltori e pescatori e quantificare l’entità dei danni che riguardano entrambi i settori.

In campo anche gli ispettorati provinciali dell’agricoltura, per la perimetrazione delle aree colpite ed una prima stima dei danni in termini di percentuale lorda vendibile, attività questa propedeutica al riconoscimento, da parte del Ministero delle Politiche Agricole, dello stato di calamità.

Dai primi sopralluoghi effettuati nei territori di Siracusa, Pachino, Portopalo e Ispica, i danni risulterebbero orientativamente pari al 30% delle strutture protette, andate totalmente distrutte, cui si somma un 20% di strutture protette che invece sono state altamente danneggiate.

Ingenti danni anche alle produzioni in pieno campo, con particolare riferimento a carciofi, ortaggi e patata novella, specialità precoce, che subirà ritardi nella produzione e quindi grave deprezzamento.

La materia risarcitoria è in capo al Governo nazionale. Stiamo avviando, fin da subito, una interlocuzione col Ministero delle Politiche Agricole, al quale chiederemo, contestualmente e nel più breve tempo possibile, il riconoscimento dello stato di calamità e la deroga al decreto legislativo 102 del 2004 per consentire di attivare interventi risarcitori, a valere sul Fondo di solidarietà nazionale, che va certamente impinguato, anche per tutti quei danni che, in casi ordinari di maltempo, non vengono risarciti in quanto non assicurabili – afferma l’Assessore Bandiera – Nonostante il quadro normativo risarcitorio sia di stampo prettamente nazionale e le note difficoltà finanziarie ereditate, come Governo regionale, ci siamo prontamente attivati per l’istituzione del Fondo regionale di solidarietà, con una dotazione pari a 5 milioni di euro, ma è chiaro che le risorse necessarie alla Sicilia sono di gran lunga superiori e per questo motivo chiediamo che il Governo nazionale faccia, in pieno, la parte di propria ampia competenza“.

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