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Sicilia, governo cade sul Defr. Chieste le dimissioni di Musumeci

martedì 27 Marzo 2018
musumeci

Il governo di Nello Musumeci cade in aula sul documento di programmazione economico e finanziaria 2018-2020. L’Assemblea siciliana ha appena bocciato il Defr: 32 voti contrari e 32 favorevoli, su 65 presenti (un deputato non ha votato). Per il via libera al documento servivano 33 voti.
L’aula è stata subito sospesa.

Convocata la conferenza dei capigruppo. Pd e M5s hanno votato contro. Prima del voto il capogruppo dem, Giuseppe Lupo, ha chiesto a Musumeci di prendere atto di non avere una maggioranza e di dimettersi.

Se pensate che mi voglia consegnare ostaggio di qualcuno, scordatevelo. Se serve un confronto facciamolo qui in aula alla luce del sole, ma se qualcuno pensa che io prima di entrare in aula debba passare dal capo-corrente di turno per avere il suo voto, scordatevelo. Non avrei alcuna difficoltà a restituire la parola ai siciliani. Non intendo perdere la mia dignità”. Così il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, rivolgendosi all’aula nel corso della discussione del Defr 2018-2020.

“È stato un dibattito in parte serio e in parte fortemente demagogico, è il segnale evidente di un’aria di inquietudine in quest’aula – ha detto Musumeci – Pensare che il peso della responsabilità debba cadere solo sul presidente e sul governo, è un atteggiamento del tutto sbagliato”.

Musumeci_smallMusumeci aggiunge: “Ho rispetto per il ruolo delle opposizioni, ma qui non si può giocare al ‘tanto peggio tanto meglio’, qui ognuno di noi è chiamato a dare risposte. Le opposizioni non sono state elette per mettere il bastone fra le ruote al governo, sono state elette per fare del bene alla Sicilia – prosegue Ho ammesso di non avere una maggioranza perché la legge elettorale non ha previsto un premio di maggioranza che sia stabilità al governo. Ed allora, perché non permettere al governo di proporre al Parlamento alcune leggi di riforma che servono alla Sicilia?”.

” Pensate che sia corretto quello che sta succedendo? Io apro la porta al confronto e quella stessa porta mi viene sbattuta in faccia. Sono davvero deluso da una parte del dibattito che ho ascoltato stasera”.

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