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Sicurezza sul lavoro: raffica di denunce e multe a Licata, chiusa anche un’impresa

mercoledì 29 Settembre 2021
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Immagine di repertorio

I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Palermo- distaccamento di Agrigento- supportati dai Militari della Compagnia di Licata, nella giornata del 27 settembre scorso hanno condotto una serie di controlli sulla sicurezza del lavoro nei confronti di diverse ditte e società edili ubicate nel territorio di Licata.

Tipologie di imprese, queste, ove recentemente, su scala nazionale, si è registrato un sensibile aumento del cosiddetto fenomeno delle morti bianche sul luogo di lavoro. Nel Comune di Naro è stata ispezionata una ditta edile il cui rappresentante legale è stato denunciato a piede libero in quanto ritenuto responsabile di diverse violazioni omissive di rilievo penale tra cui: la mancanza di sorveglianza sanitaria dei laboratori; l’omessa consegna dei dispositivi di protezione individuale necessari per arginare il diffondersi dell’epidemia da Covid 19; la mancanza di protezioni relative al rischio elettrico; la mancanza di idonee strutture di protezione per le aperture verso il vuoto e per un ponteggio non montato a regola d’arte.

E’ stato denunciato a piede libero anche il titolare di una ditta edile operante nel comune di Santo Stefano Quisquina per la mancanza della valutazione del rischio elettrico in cantiere. Nel Comune di Licata il titolare di un’impresa edileè stato denunciato a piede libero per la mancanza di viabilità di cantiere e la mancanza di idonee strutture di protezione contro la caduta accidentale nel vuoto. Sempre a Licata il titolare di una società edile è stato denunciato per l’omessa sorveglianza ai laboratori sanitari, per la mancanza dei dispositivi di protezione individuale per il contenimento dell’epidemia da covid 19.

L’attività di ispezione complessivamente ha riguardato 6 aziende: sono stati controllate le posizioni di 11 lavoratori, dei quali due risultavano in nero e 7 irregolari. Contestate sanzioni amministrative per un totale di 34 mila euro, comminate ammende per oltre 111 mila euro. Adottato anche un provvedimento di sospensione dell’attività per la presenza di un lavoratore in nero su due presenti.

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