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Stop ai lavori di piazzale Ungheria. L’imbarazzo del Comune di Palermo

mercoledì 22 Gennaio 2020
lavori largo Pasqualino

Non si arresta la querelle tra i consiglieri comunali Fabrizio Ferrandelli e Giulia Argiroffi e il responsabile dei lavori per la costruzione dei box auto nei pressi di Piazzale Ungheria Antonino La Duca.

Ieri mattina in commissione Urbanistica si è affrontato il tema della revoca al provvedimento comunale per i lavori di Largo Pasqualino. Circa una settimana fa Fabrizio Ferrandelli (+Europa) e Giulia Argiroffi (IoOso) hanno effettuato i sopralluoghi nel cantiere edile che stava svolgendo gli scavi per destinare gli immobili a box auto sotto il grattacielo di piazzale Ungheria 73. La rampa carrabile per l’ingresso ai garage doveva essere creata proprio da largo Pasqualino. Questa dovrebbe collegare i locali sotterranei dello stabile per l’accesso alle auto. Ma numerosi dubbi e perplessità hanno di fatto sospeso i lavori. Ieri alla riunione, oltre ai due consiglieri, presenti il Capo Area Tecnica della Riqualificazione Urbana delle Infrastrutture Nicola Di Bartolomeo, il dirigente comunale dell’ufficio ‘Città Storica Roberto Termini e anche il responsabile dei lavori, l’ingegner Antonino La Duca, che continua a essere convinto della correttezza del cantiere.

L’atto ispettivo dei due consiglieri comunali e la rilevazione nel luogo in cui sono presenti i lavori sarebbero in difformità con l’elaborato presentato e realizzato dalla ditta stessa. Quindi ad oggi gli uffici del Comune stanno lavorando a un approfondimento del carteggio. Nel frattempo Di Bartolomeo ha nominato a titolo gratuito il geometra Marco Cannioto che andrà a fondo la vicenda a stretto giro per capire se la sospensione dei lavori diventerà una revoca. Nel frattempo, però, ci sarebbero nuovi sviluppi nella vicenda: sembrerebbe, infatti, che anche la Procura di Palermo voglia vederci chiaro.

Numerosi i dubbi da parte dei proprietari degli immobili del palazzo dell’Ina, fatti presente al direttore dei lavori durante una riunione di condominio che è andata in scena qualche giorno fa. Due essenzialmente sono le domande che attanagliano i condomini del palazzo e non solo: perché ai condomini non è stato chiesto il benestare sui lavori visto che di fatto l’impresa edile ha eseguito un traforo nel palazzo stesso? Chi ha dato l’ok ai lavori da parte del Comune viste le difformità che starebbero venendo alla luce?

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