Una studentessa: "non sono potuta andare in bagno per ben quattro ore perchè il mio assistente era maschio"
Studenti disabili: ancora disagi all’Università degli studi di Palermo. “Ci vogliono ghettizzare. L’assistenza non funziona”

E invece no, perché le ultime decisioni comunicate dalla responsabile dell’Unità operativa abilità diverse, la dottoressa Giulia Ingrassia, dispongono che nelle ore pomeridiane gli utenti possono richiedere l’operatore per incontrarsi con i propri tutor, per la preparazione degli esami o delle tesi, solo nella sala lettura Wurt adiacente l’edificio 12 e nella sala lettura della biblioteca centrale sita nell’edificio 7. “Queste strutture – si legge nella nota inviata agli studenti – sono le uniche che rimarranno aperte in orari pomeridiani essendo presidiate da operatori del servizio reception”.
“Una vera e propria discriminazione”, denuncia Antonella D’Alia, studentessa di Psicologia. “Ci vogliono ghettizzare – aggiunge – io devo avere la stessa libertà di movimento che hanno tutti gli altri. Posso subire i limiti imposti dalla mia condizione fisica, ma non quelli imposti dalle istituzioni, peraltro in piena violazione dei miei diritti sanciti dalla legge e dai regolamenti interni”.
L’articolo 2 del bando di gara con il quale è stato affidato l’appalto, infatti, stabilisce che il servizio deve essere effettuato da lunedì a venerdì, dalle 8 alle 19.30, per un numero di 20 ore settimanali. Per questo la ditta deve dotarsi del personale sufficiente per l’espletamento del servizio. Personale che la Sanfilippo Onlus, l’associazione che si è aggiudicata la gara, garantisce nella misura di 1 operatore ogni 5 utenti, secondo quanto previsto dalla normativa per l’assistenza ai disabili in uno stesso plesso. Le attività universitarie, però, si svolgono in diverse sedi e pertanto gli 8 assistenti disponibili non riescono a garantire i servizi individualizzati.
“Ho dovuto annullare l’incontro con il mio relatore”, ha raccontato Maddalena Spataro, studentessa di Scienze pedagogiche. “Ho chiamato per dire che arrivavo un’ora più tardi rispetto a quanto previsto e che, invece di recarmi all’Unità operativa abilità diverse, dovevo andare all’edificio 14. L’operatrice che avevo prenotato non ha potuto accompagnarmi perché aveva un’altra ragazza da assistere e doveva stare con lei al Cud (Centro universitario disabili). Così sono stata costretta a rimanere a casa”.
“Noi siamo studenti universitari – ribadisce Maddalena – non siamo bambini delle elementari che stanno tutto il giorno in un unico plesso”.
Ma non sono solo questi i problemi lamentati. Martedì scorso, infatti, ad Antonella D’Alia è stato assegnato un assistente maschio. “Un ragazzo gentile e professionale – ci tiene a sottolineare Antonella – solo che non sono potuta andare in bagno per ben quattro ore, fino a quando non è passata per caso una mia amica che mi ha accompagnato”. Nello stesso giorno, paradossalmente, a Giuseppe Lo Medico, studente di Scienze del turismo, era stata assegnata un’assistente donna.
La Sanfilippo Onlus per voce del suo rappresentante, Santino Boncaldo, ha precisato che non sono loro a decidere né le fasce orarie né i plessi in cui espletare il servizio. “È l’Università che decide tutto questo. C’è stato detto che nel mese di luglio l’edificio 7 e l’edificio 12 sono gli unici due aperti nel pomeriggio. Noi andiamo dove ci viene chiesto”. Per quanto riguarda, invece, i disagi relativi all’utilizzo dei servizi igienici “si sarà trattato di un disguido. Faremo in modo che ciò non accada più”.