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Sub salvato a Palermo, ma la camera iperbarica non funziona: calvario tra gli ospedali

lunedì 27 Settembre 2021
foto di repertorio

E’ stato salvato da un amico un 48enne palermitano che era uscito in gommone nelle acque antistanti l’Addaura, nel capoluogo siciliano, domenica 26 settembre 2021.

L’uomo, S. F., si era immerso per fare pesca subacquea all’altezza del “Cristo degli abissi“, ma è stato colpito da un malore. Essendo sceso con solo lo scooter subacqueo e un chilo di peso, l’uomo, anche se privo di coscienza, è risalito in superficie grazie alla fisica.

L’amico, G. G. E. appena ha visto il corpo riemergere senza vita, si è tuffato in mare, ha recuperato l’uomo privo di battito cardiaco. Attaccandolo alla scala del gommone, ha liberato le vie aeree e proceduto a rianimarlo con le manovre di primo soccorso, portandolo in stato di coscienza.

Il soccorritore, G. G. E., appena è stato possibile, ha contattato il numero unico delle emergenze, il 112, che subito ha attivato e coordinando i soccorsi. Infatti, la Guardia costiera di Palermo si è immediatamente mobilitata per recuperare i due uomini in mare, dopo aver avuto segnalata la posizione tramite coordinate GPS.

Prima di ricevere le cure necessarie, però, il sub è stato trasportato da un nosocomio all’altro di Palermo: la camera iperbarica del Policlinico non era funzionante e quella del Civico non faceva pronto soccorso. Alla fine è stato portato all‘ospedale Civico di Partinico dopo un’ora di viaggio. Lì, finalmente, l’uomo è stato ricoverato, stabilizzato e ritrasferito in seguito all’ospedale Gian Filippo Igrassia di Palermo. Ora è in terapia intensiva poiché presenta una situazione di sindrome d’annegamento che ha interessato un polmone, sindrome che viene chiamata anche sincope bagnata.

S. F., se non fosse stato in compagnia e con un soccorritore che non si è fatto prendere dalla paura e che ha agito con presenza di spirito nell’immediato, anche a un primo soccorso insolito poiché effettuato in acqua, non sarebbe sopravvissuto.

 

 

 

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