“E’ incomprensibile la interpretazione restrittiva del Mibact secondo la quale, per godere del superbonus per l’adeguamento sismico ed energetico, i proprietari che demoliscono debbano ricostruire ricalcando fedelmente sagome, sedimi e prospetti e, dunque, riproponendo lo stesso scempio architettonico che, in anni fortunatamente lontani, ha mortificato alcune zone delle nostre città“. Lo scrive il sindaco Francesco Italia che ha scritto al governo nazionale, alla Regione e all’Anci, per intervenire sui vincoli imposti alle case costruite in zone di interesse paesaggistico e non storico-architettonico e che impediscono di fatto ai proprietari di godere del superbonus edilizio.
La nota è indirizzata ai ministri Franceschini (Cultura), Giovannini (Infrastrutture) e Carfagna (Sud); al presidente della Regione, Nello Musumeci; ai presidenti di Anci nazionale e Anci Sicilia, Antonio De Caro e Leoluca Orlando. Secondo il sindaco, tutelare il paesaggio dovrebbe significare stimolare i proprietari di edifici in aree prive “di vincolo storico culturale, a ricostruire, rigenerandoli sotto il profilo sismico, energetico e ambientale in senso ampio, perché si reinseriscano e configurino in maniera armonica nel contesto in cui sono inseriti“.
“Impedire la rigenerazione complessiva delle aree di interesse paesaggistico o ai proprietari di quelle costruzioni di beneficiare delle attuali agevolazioni fiscali, sembrano effetti non voluti né compatibili con lo strumento del superbonus, tanto più in quanto qualunque tipo di intervento edilizio resterebbe vincolato al controllo e all’autorizzazione preventiva delle locali sovrintendenze“, conclude il sindaco.