La Guardia di Finanza ha ricostruito il giro d'affari del "monaco", che ha prestato denaro ad usura ad almeno 30 vittime che hanno collaborato con gli investigatori. La consegna del denaro avveniva parte in contanti e parte in assegni, con scadenze prefissate e tassi di interesse imposti che variavano dal 25% ad oltre il 250% annuo.