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Taglio dei parlamentari: tanti No all’Ars. ‘Tradiscono’ gli ex grillini

domenica 6 Settembre 2020

Sul referendum del taglio dei parlamentari esiste un fronte del No in Sicilia. Giornali, partiti e associazioni:c’è chi prende posizione ed allarga la schiera dei contrari al taglio. Come motivazione adducono il fatto che il taglio sia slegato da una vera e propria riforma istituzionale o quantomeno ad un cambio della legge elettorale.

Numerosi i deputati regionali di ogni schieramento politico che voteranno NO domenica 20 settembre e lunedì 21 settembre anche da parte del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè.

Sul fronte prettamente politico la riforma porta il nome del M5s, come sottolineato dal capogruppo all’Ars Giorgio Pasqua. Il Movimento, che da sempre ha fatto del taglio alle poltrone e ai costi della politica uno dei pilastri del proprio programma, è in prima linea per il Sì.

Giorgio Pasqua
Giorgio Pasqua

Chi parla di populismo vuole negare l’evidenza di una riforma non solo giusta, ma anche calzante al momento storico che viviamo“, afferma Pasqua.  trasversale.

Non solo i pentastellati, però, si ascrivono al fronte del Sì. Il capogruppo del Pd a sala d’Ercole Giuseppe Lupo ha affermato a IlSicilia.it “ Personalmente penso che sia bene ridurre il numero di parlamentari e voterò Si. Penso anche che bisogna cambiare la legge elettorale e spero che su questo il partito giorno 7 assuma una decisione chiara. Domani, infatti, avremo la direzione nazionale del Pd che deciderà.“.

Elvira Amata presidente del gruppo parlamentare di Fratelli di Italia ha fatto sapere che Fdi, anche in Sicilia, è favorevole al taglio dei parlamentari.

In controtendenza al suo partito (Udc) il deputato Vincenzo Figuccia attraverso una nota ha affermato che: “In linea di principio sono vincenzo figucciaassolutamente favorevole al taglio dei parlamentari, perché questo snellirebbe i lavori d’aula di camera e senato.  Per il resto non credo sia un tema prioritario per il paese e lascio ai 5 stelle e al PD le discussioni banali e demagogiche. È arrivato il tempo che il “vaffa” lo inviamo ai 5 stelle, non andando a votare, tanto l’esito è scontato, anche se alla fine si recheranno ai seggi una bassissima percentuale di persone“.

Per il resto, l’Assemblea Regionale Siciliana sembra abbastanza compatta sul No.

Attiva Sicilia attraverso il capogruppo Matteo Mangiacavallo ha affermato a IlSicilia.it che il neo gruppo parlamentare voterà compatto contro il taglio dei deputati. Si tratta degli ex grillini, che ‘tradiscono’, così, la loro

Per quanto riguarda il Carroccio nell’Isola, anche da queste parti si dovrebbe votare compatti contro il taglio dei parlamentari: ha detto a IlSicilia.it Antonio Catalfamo, capogruppo della Lega: “I territori hanno bisogno di rappresentanza. Il taglio dei parlamentari senza una vera e propria riforma sarà nocivo per la Sicilia“, .

Luigi Genovese
Luigi Genovese

Della stessa linea di pensiero Luigi Genovese che con il suo gruppo parlamentare, Ora Sicilia, ha affermato: “A questo referendum voterò No. Tralasciando che la Sicilia sarebbe una delle regioni maggiormente penalizzate in termini di rappresentatività, il risparmio generato già calcolato è abbastanza irrisorio (al netto dei contributi che verrebbero a mancare allo Stato). Infine, per indole personale, non mi lascio appassionare da iniziative che soffiano sul vento dell’antipolitica, oggi ancora più di ieri: contesto in cui il M5S, illustre proponente, si è rivelato il contenitore politico più ipocrita e inconcludente della storia della Repubblica Italiana“.

Anche Italia Viva esprime il suo dissenso nei confronti di questo referendum e lo fa attraverso Luca Sammartino. “Voto No perché questa riforma fa male alla democrazia del nostro Paese ma soprattutto alla Sicilia dove assisteremo a un drastico taglio dei parlamentari che

Marianna Caronia

penalizzerà la rappresentanza. Le regioni del Sud sono quelle più svantaggiate, dove la battaglia dei territori viene avvertita in maniera fastidiosa dalle regioni nordiste. Con meno rappresentanti ogni singola Regione, soprattuto quelle meridionali, avranno meno voci, e sarà più difficile portare avanti le nostre istanze. Questo referendum è solo uno spot, molto amato nella prima era dell’epoca grillina“, ha detto.

Voterà no anche Marianna Caronia , così come il capogruppo del Misto Claudio Fava: “Il referendum è la più infantile e demagogica delle riforme“, ha detto il Presidente della commissione regionale Antimafia.

 

 

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