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Taormina, Comune affitta bene confiscato al Re dei Videopoker: la gara va deserta

giovedì 28 Dicembre 2017

Il Comune di Taormina mette in gara un immobile confiscato dallo Stato alla ‘Ndrangheta, e nello specifico al cosiddetto “Re dei Videopoker”, Gioacchino Campolo, ma nessuno ha risposto all’avviso pubblico. Si tratta di un immobile sito in zona Spisone per il quale nei mesi scorsi è avvenuta l’acquisizione al patrimonio del Comune di Taormina a seguito di apposita procedura da parte di Anbsc (Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata). L’edificio si trova sulla Via Nazionale ed è, per l’esattezza, il Piano 1, Condominio Villa Elisa, passato al “patrimonio indisponibile del Comune di Taormina per finalità di lucro con reimpiego dei relativi proventi esclusivamente per finalità sociali”. Il Comune aveva previsto di dare il bene (del valore di 500 mila euro) in locazione come “civile abitazione” con reimpiego poi dei relativi proventi, che dovrebbero ammontare complessivamente a 7 mila 360 euro annui, esclusivamente per le suddette finalità sociali.

L’immobile, come detto, era, a suo tempo, intestato a Gioacchino Campolo, l’imprenditore calabrese considerato in rapporti organici con la ‘Ndrangheta, soprannominato il “Re dei Videopoker” condannato definitivamente a 16 anni di carcere per estorsione aggravata dal metodo mafioso per aver imposto a vari esercizi commerciali, grazie al sostegno dei clan, la proprie macchinette, ed al quale complessivamente lo Stato ha confiscato numerosi beni per un valore di 330 milioni di euro. L’avviso pubblico era stata dato dal Comune di Taormina il 21 novembre scorso ma alla data del 18 dicembre scorso non è pervenuto alcun plico da parte di soggetti interessati alla locazione dell’immobile. E così, il 19 dicembre, a Palazzo dei Giurati si è preso atto del nulla di fatto, decidendo che il Comune ripubblicherà adesso l’avviso. Il nuovo tentativo sarà finalizzato a mettere a reddito l’edificio passato a titolo gratuito all’ente locale ed il cui introito, come detto, dovrà in qualsiasi caso essere devoluto dal Comune per scopi sociali.

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