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Tasse a Taormina, Schuler: “Piani di rientro per salvare hotel e posti di lavoro”

martedì 12 Aprile 2022

La stagione 2022 a Taormina parte all’insegna di altre problematiche che complicano l’attività delle strutture ricettive. Oltre alla crisi lasciata in eredità da due anni di pandemia e agli effetti della guerra in corso in Ucraina, c’è infatti in queste ore la bufera dell’imposta di soggiorno che vede 24 operatori turistici a rischio di finire a giudizio per il mancato versamento del balzello al Comune.

E c’è anche e soprattutto la “spada di Damocle” delle notifiche avviate dalla società di recupero crediti, incaricata dal Comune, che sta bussando alla porta di diversi hotel con la richiesta di pagamento entro 60 giorni dei tributi non versati negli anni scorsi da diverse strutture all’ente comunale. Sulla questione interviene il presidente dell’Associazione Albergatori Taormina, Gerardo Schuler, che propone al Comune dei “piani di rientro per salvare hotel e posti di lavoro”.

“Molti colleghi – spiega Schuler – mi hanno chiamato negli ultimi giorni segnalandomi, in preda alla disperazione, di avere ricevuto delle Pec dalla Concessionaria Servizio Riscossione Tributi, alla quale il Comune di Taormina ha recentemente affidato il servizio di riscossione, e nelle quali sono state loro notificate “comunicazioni preventive” di “iscrizione di ipoteca legale”. Gli alberghi Taorminesi coinvolti sono diversi, tutte strutture ricettive importanti, storiche, grandi e meno grandi, tutti hotel di proprietà di famiglie DOC Taorminesi ai quali si danno 60 giorni di tempo per pagare imposte arretrate per importi anche a 6 cifre (prima della virgola). Pagare le tasse è un dovere a cui siamo chiamati tutti per essere protagonisti attivi nella costruzione del bene comune e chi non ha pagato ha certamente sbagliato. Adesso necessita però trovare immediatamente la soluzione a un problema che si preannuncia essere mastodontico perché stiamo probabilmente intravvedendo solo la cima dell’iceberg”.

“Auspico si trovi presto una soluzione diversa da quella della ghigliottina. Necessita trovare una mediazione tra le esigenze del debitore e le richieste del creditore. Propongo quindi di concordare piani di rientro, un accordo tra l’impresa creditrice e il debitore che preveda la rateizzazione del debito accumulato. È fondamentale anche che il piano di rientro sia effettivamente sostenibile, e a questo scopo necessita tenere conto che gli alberghi, dopo aver sofferto 2 anni di pesante pandemia, con un calo di presenze e di fatturati del 70-80% per due anni consecutivi, non possono pagare somme a 6 cifre in questo 2022. Chiedo di prevedere la rateizzazione dei debiti consolidati senza aggiungere interessi di mora e di fissare la prima rata al 2023. Solo così riusciremo a salvare le diverse aziende alberghiere Taorminesi coinvolte e a salvaguardare circa 200 posti di lavoro, molti dei quali a tempo indeterminato. Questo numero potrebbe ancora aumentare perché intuisco che stiamo assistendo solo all’inizio di una valanga di notifiche simili, una valanga che minaccia di seppellire una parte importante della storica hotellerie taorminese”.

“Concordare un piano di rientro conviene a tutte le parti coinvolte. I vantaggi per il debitore, per le strutture ricettive, sono quello di avere la possibilità di rinegoziare i termini di pagamento in base alle proprie esigenze e disponibilità e scongiurare il rischio di ipoteca sui propri beni. Ricordo che per le aziende ipotecate l’accesso al credito diventa impossibile, l’azienda si ferma, deve chiudere, licenziare e farsi sbranare dal primo avvoltoio che passa”.

“I vantaggi per il creditore, il Comune, sono la possibilità di incassare l’intero insoluto, anche se in un futuro, ma sono anche il risparmio dei costi legati a procedure giudiziali (quindi un risparmio di costi futuri da dover rispalmare sulla comunità intera), sono infine anche la salvaguardia dei posti di lavoro e dei rapporti sia con il cliente-albergatore che con la categoria che rappresenta la primaria fonte di lavoro della nostra comunità turistica. Un obbligo anche morale, perché quando si è deliberata la esternalizzazione della riscossione magari non si potevano intravvedere i problemi odierni che miscelano pericolosamente pandemia e annunciate ipoteche”.

“L’obiettivo primario – conclude Schuler – è quello di trovare una mediazione tra le esigenze del debitore e le richieste del creditore seguendo i criteri della ragionevolezza e i principi della proporzionalità. Da rappresentante della categoria sulla quale si basa l’economia dell’intero nostro territorio, faccio appello a ragionevolezza e cooperazione per trovare velocemente una mediazione nell’interesse di tutte le parti coinvolte, a garantire il futuro turistico della nostra amata città che vorremmo tutti – ne sono certo – continuare a poter definire “a vocazione turistica”.

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