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Teatro Biondo, in scena una moderna Ifigenia dall’opera di Owen | FOTO

martedì 26 Febbraio 2019
Ifigenia Roberta Caronia

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Arriva a Palermo, al Teatro Biondo (sala Strehler) lo spettacolo “Ifigenia in Cardiff“, versione italiana di Iphigenia in Splott di Gary Owen (traduzione di Valentina De Simone) nella messa in scena di Valter Malosti, protagonista sul palco Roberta Caronia.

La piéce, al debutto mercoledì 27 febbraio (ore 21), racconta la storia travagliata di Effie, considerata da tutti una sgualdrina, da biasimare e poi scansare come gli escrementi che ricoprono le strade della cittadina di Splott, a sud di Cardiff, in un Galles di periferia che ha messo a tacere identità e ricordi sotto colate di cemento.

Effie non è di certo una che le manda a dire. È sboccata, squattrinata, sfrontata, il più delle volte sbronza e aggressiva con chiunque abbia la sfortuna d’incrociarla già ubriaca alle undici del mattino. La sua esistenza è un disastro completo, tra follie notturne nei pub in compagnia della coinquilina Leanne, amplessi senza fantasia con l’amico idiota Kev, discussioni mai concluse con la nonna, che continua, sottobanco, ad allungarle qualche spicciolo pur di farla sopravvivere.

Basta un’occhiata per sapere già tutto di lei. Eppure, un incontro imprevisto in una notte qualunque cambia tutte le prospettive, aprendo squarci di scomoda umanità e fornendo ad Effie, finalmente, la possibilità di riscattarsi e dimostrare al mondo i suoi valori.

Ifigenia in Cardiff di Gary Owen è un delirio monologante denso di lucidità, che si rivela a poco a poco, ribaltando gli equilibri del buon senso comune e scardinando moralismi e perbenismi vari. È un attacco sferrato in pieno viso contro l’ipocrisia della società e di una politica dell’austerity che finisce per stringere la morsa sempre sui soliti noti.

Con un linguaggio abrasivo pieno d’ironia tagliente, Owen affonda il coltello nelle maglie sconnesse della contemporaneità, consegnandoci il ritratto al vetriolo di una Ifigenia moderna, che non ci sta ad essere la vittima sacrificale di un sistema già scritto, e pertanto reagisce, opponendo al fato, che la vorrebbe vendicativa e miope, la sua intelligenza feroce, il ghigno beffardo, la più inaspettata compassione.

Davanti ai fallimenti del nostro tempo, Effie non è di certo un capro espiatorio ma la testimone ferale e la voce d’accusa contro un potere che, con la sua ingombrante ingordigia, divora le vite degli altri.

Lo spettacolo, prodotto dal Teatro di Dioniso in collaborazione con TREND Nuove Frontiere della Scena Britannica, replicherà fino al 3 marzo; giorni e orari delle repliche sul sito del Teatro.

  • Foto di scena di Manuela Giusto.
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