Condividi

Tina Montinaro: “L’Italia è un paese che dimentica. Lo Stato difenda la giustizia” | Video Intervista

venerdì 22 Maggio 2020

Guarda la video intervista in alto

Sarà un anniversario diverso quello che commemorerà, quest’anno, la strage di Capaci del 23 maggio 1992, triste capitolo della storia nazionale in cui persero la vita i magistrati Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito SchifaniRocco Dicillo e Antonio Montinaro.

Niente “Nave della legalità” piene di giovani, causa coronavirus, e niente passerelle di politici di turno – per fortuna ci viene da dire – pronti a dichiarazioni “confezionate” contro le mafie.

Dopo 28 anni quella sconfortante pagina verrà rievocata con un sapore ancora più amaro: lo pensano molti siciliani e soprattutto lo pensano i familiare delle vittime della mafia, tra loro, non ultima, Tina Montinaro, moglie del capo scorta Antonio Montinaro.

Nelle scorse settimane, infatti, ha scatenato una bufera il decreto del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che ha rimesso in libertà oltre 350 boss mafiosi, tra cui uno dei carcerieri del piccolo Di Matteo – per scongiurare, secondo il ministro, il contagio da Covid-19 all’interno delle carceri – per poi, in questi giorni in cui la pandemia sembra essere ben sotto controllo, affrettarsi a rimettere gli stessi boss in carcere (procedura ancora non completata).

Il decreto ha sorpreso tutti ma, soprattutto, ha lasciato sgomenti i parenti delle vittime di mafia che, da più fronti, hanno dichiarato: “Con questo provvedimento avete ucciso i nostri cari una seconda volta“.

Tina Montinaro
Tina Montinaro

Tina Montinaro, nonostante tutto, ancora oggi è fermamente convinta che la lotta alla mafia passi dall’esempio della legalità e della giustizia dato ai giovani e per questo, nonostante tutto, ha continuato la sua quotidiana e perseverante attività affinché loro conoscano il sacrificio di quanti hanno perso la vita al servizio dello Stato, anche grazie all’associazione “Quarto Savona Quindici” che tenta di  “trasformare il dolore in azioni concrete”.

Al peggio non c’è mai fine – ci ha detto Tina nella video intervista con il suo sguardo dritto e fermo, che ormai conoscono in tutta Italia, e il sorriso che non perde mai – Ho pensato questo in merito al decreto che ha messo tanti boss fuori dalle carceri. Ho sempre messo in conto che poteva accadere qualcosa di grave  a mio marito che scortava il grande magistrato Falcone ma non avrei mai pensato che potesse accadere quanto si è verificato in queste ultime settimane. Sono decisioni che ci hanno fatto molto soffrire. In quanto moglie di Antonio ho voluto continuare per non far dimenticare: tutti i ragazzi devono sapere quanti danni hanno fatto i mafiosi. Riportare queste persone sul territorio è un cattivo messaggio che non ci fa più essere credibili agli occhi delle nuove generazioni”.

C’è tanta amarezza nelle parole di Tina Montinaro: “L’Italia è un paese che dimentica e che non è neanche presente: con un’azione del genere ti rendi conto che si colpiscono anche tutti quei magistrati che oggi continuano a lavorare, e con loro tutte le forze dell’ordine. Io chiedo a questo Stato che faccia lo Stato e che difenda la giustizia che chiediamo da 28 anni“.

Questo anniversario è ancora più importante degli altri – ha sottolineato Tina – anche perché non potremo accogliere tutti i giovani che ogni anno vengono qui il 23 maggio. Abbiamo cominciato le commemorazioni sui canali social il 18 maggio con Wikimafia e la Fondazione Falcone, e quest’anno chiediamo a tutte le persone oneste di unirsi a noi simbolicamente esponendo, come nel 1992, dei lenzuoli bianchi ai propri balconi. Lo Stato siamo tutti noi persone oneste: più lenzuoli vedremo più capiremo quanto non siamo soli“.

In tanti, in queste ore, hanno raccolto l’invito della Fondazione Falcone a partecipare all’iniziativa che ha preso il nome “Palermo Chiama Italia al Balcone“.

Quest’anno, oltre che a loro – Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina – la giornata, intitolata “Il Coraggio di Ogni Giorno”, sarà dedicata all’impegno di tutti i cittadini che in questi mesi di emergenza del Paese, con impegno e sacrificio, hanno operato per il bene della collettività.

 

Questo articolo fa parte delle categorie:
Condividi
ilSiciliaNews24

Alfio Mannino: “Blutec? Più che un Piano è un patto industriale” CLICCA PER IL VIDEO

Le preoccupazioni hanno a che vedere soprattutto con il destino dei lavoratori

BarSicilia

Bar Sicilia, Razza pronto a correre per un seggio a Strasburgo: “L’Europa entra sempre più nella vita dei siciliani” CLICCA PER IL VIDEO

Prima di affrontare la campagna elettorale che separa i siciliani dal voto del prossimo 8 e 9 giugno, Razza fissa la sua marcia d’avvicinamento all’obiettivo delineando concetti e misurando il feedback con i propri elettori

La Buona Salute

La Buona Salute 63° puntata: Ortopedia oncologica

La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica. Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù, oggi punto di riferimento nazionale

Oltre il Castello

Castelli di Sicilia: 19 ‘mini guide’ per la sfida del turismo di prossimità CLICCA PER IL VIDEO

Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani. Un viaggio indimenticabile attraverso la storia, la cultura, l’enogastronomia e l’economia locale, raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie.