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Tortorici in festa per San Sebastiano, ecco il ricco programma [Fotogallery]

venerdì 4 Maggio 2018

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La vostra Patti Holmes vi accompagna a Tortorici, cittadina in provincia di Messina, situata in una vallata dei Nebrodi, per celebrare la Festa di San Sebastiano.

Grazie alla presenza di numerosi boschi ricchi di noccioleti, sparsi in tutte e 72 le borgate, viene soprannominata “Città della Nocciola”; per il primato nella fonditura di campane, come “Città delle Campane” e, per l’operosità dei suoi abitanti, “Valle dell’Ingegno”. L’origine del suo nome è oscura: secondo una versione sarebbe da ricondurre al latino medievale, “Tortoricis”, che, a sua volta, si legherebbe a “Torre Orice” o “Turris Tudith”, altrettanto difficili da interpretare; secondo un’altra, invece, dall’arabo Turri Tudit, divenuto in seguito Turturici.

Dopo questo excursus, andiamo a raccontare la Festa di maggio, che è postuma rispetto a quella che si celebra a gennaio, di cui parleremo in chiusura dell’articolo.

Una festa molto suggestiva, con un ricco programma di festeggiamenti, organizzato dalla Parrocchia Maria SS Assunta, che riportiamo più avanti.

Per l’occasione, la Pro-loco di Tortorici invita tutti a partecipare ai festeggiamenti in paese.

Un po’ di storia – 

Un primo riferimento certo lo troviamo nel 1742, con una indicazione precisa alla data del 9 maggio; lo stesso nel 1782. Rispetto a quella invernale, era ed è una festa più dimessa e meno solenne, tant’è vero che si celebra in due giorni e non per tutto il mese. Nel 1751 si svolse, eccezionalmente, l’8 e il 9 settembre; sempre nel 1700 spostata ad ottobre e riportata a maggio perché, proprio in quel mese del 1754, funestata da un’alluvione che danneggiò la Chiesa Madre di Santa Maria Assunta. Dal 1754 sospesa e ripresa nel 1782, sempre nelle date dell’8 o 9 maggio. Nel 1798, infine, fu fissata alla domenica più vicina al 9 maggio, cosa che avviene tuttora. Non sono chiare le motivazioni della replica di questa festa a maggio; solo in alcune annotazioni del 1840 e del 1878 troviamo una plausibile giustificazione nel fatto di permettere ai massari, ai pastori e ai contadini che, a causa della transumanza, nel mese di gennaio, erano nelle marine, i paesi caldi della provincia di Catania e Siracusa, di poter godere della Festa di San Sebastiano che, in un certo senso, così a loro era dedicata.

La Festa di gennaio – 

La lunga festa in onore di San Sebastiano inizia il primo gennaio con il suono della campana e l’esposizione del Santo alla Città. La prima manifestazione è la Bula, che cade il sabato più vicino al 13 gennaio. La domenica precedente la Festa, in mattinata, al rientro dalla processione di S. Antonio Abate, i devoti danno inizio alla Sfilata dell’Alloro lungo le vie della Città fino alla Chiesa di S. Maria Assunta. La festa cade sempre il 20 gennaio e i devoti, che hanno un voto da sciogliere, vanno nudi al Santo: gli uomini, in segno penitenziale, vestono di bianco con camicia e pantalone, un fazzoletto piegato a mò di triangolo al cinto e piedi nudi; le donne, sempre a piedi nudi, indossano camice e gonne bianche, un fazzoletto a coprire la testa e precedono e seguono, nella processione o nella questua, il Santo.

Il rito religioso si celebra nella Chiesa di S. Maria Assunta, con la partecipazione delle Autorità locali, che continuano una secolare tradizione in cui  si passò dai Giurati nel ‘600, ai Senatori nel ‘700 e ai Sindaci dal ‘800, preceduti sempre dai mazzieri, che si recavano in Chiesa consegnando, in segno di omaggio al Santo, le chiavi della Città. La domenica precedente la Festa in onore di San Sebastiano Martire i devoti, che hanno in precedenza tagliato nodosi rami dall’alloro o agrifoglio, scorticato il tronco e appeso un fiocco rosso e delle bacche, depositano l’alloro davanti al Palazzo della Città, una volta Palazzo dei Giurati, creando così un improvvisato bosco magico. L’alloro, infatti, ricorda il bosco sacro ad Adone dove San Sebastiano, legato nudo a un albero, fu bersaglio delle frecce dei feroci arcieri della Mauritania. A mezzogiorno, dalla chiesa di S. Nicolò viene portato in processione S. Antonio Abate che, nel suo breve percorso, attraversa questa piccola e improvvisata foresta e con la sua intercessione rende fertile la terra e gli animali, esorcizzando i mali. Dopo il rientro di S. Antonio nella Chiesa di S. Nicolò, al suono di cornamusa e tamburi, i devoti danno inizio alla sfilata dell’alloro lungo le vie della Città.

Programma della festa di maggio

Venerdì 4 maggio

Alle 16,30
Santo Rosario e Coroncina

Alle 17
Santa Messa

 

Sabato 5 maggio
Vigilia della Festa

Alle 19
Santo Rosario e Coroncina

Alle 19,30
Vespro Solenne e Santa Messa

Alle 20,30
Jocu Focu

Alle 21,30
Serata danzante con l’Orchestra spettacolo Castagna Show

 

Domenica 6 maggio
Giorno della Festa

Alle 8 – 9 e 10
Santa Messa

Alle 11
Santa Messa Solenne

Alle 12
Processione San Sebastiano

Alle 16 – Chiesa Santa Maria Assunta
Rientro del Santo e processione di “saluto” per le vie principali della città

Alle 18
Santa Messa

Alle 21,30
Serata danzante con l’Orchestra spettacolo Castagna Show

Alle 22,30
Sorteggio

Consiglio per il fine settimana: andate alla scoperta di Tortorici, e delle sue tante tradizioni, celebrando San Sebastiano.

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