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Transito di Mercurio sul Sole: a Palermo l’osservazione dalle terrazze del dipartimento di fisica e chimica

venerdì 8 Novembre 2019

Lunedì 11 novembre dalle ore 13.30 alle 17.00 l’INAF – Osservatorio Astronomico di Palermo organizza un evento pubblico in occasione del Transito di Mercurio sul Sole, in collaborazione con il DIFC di UNIPA, ORSA e il Planetario di Villa Filippina, presso le terrazze del Dipartimento di Fisica e Chimica “Emilio Segrè” (viale delle Scienze Ed. 17).

L’evento prevede l’osservazione guidata del Transito di Mercurio sul Sole ai telescopi ed è organizzato nell’ambito delle iniziative dell’Osservatorio per la manifestazione Light in Astronomy.

 

I colleghi INAF che lavorano al Telescopio Nazionale Galileo a Las Palmas nelle isole Canarie (il più grande telescopio ottico-infrarosso italiano), consentiranno di seguire lo streaming del transito in diretta dal Roque de Los Muchachos dalle 12:35 UT alle 18:27 UT.

L’osservazione del transito avverrà con un telescopio solare con un filtro Hα ed un telescopio Matsukov con filtro solare nel visibile. Ulteriori dettagli sulla pagina Facebook del Telescopio Nazionale Galileo. Inoltre sarà possibile partecipare a delle lezioni in collegamento hangout dalla sala di controllo del Telescopio Nazionale Galileo dalle 12:15 UT alle 16:15 UT; le lezioni avranno come tema: Il Sistema Solare, i transiti dei pianeti interni e il loro uso per la stima dell’Unita Astronomica e del diametro del Sole; i pianeti extra-solari e il contributo del Telescopio Nazionale Galileo alla loro caratterizzazione.

Quando i pianeti interni del Sistema Solare, Mercurio e Venere, si proiettano sul disco solare, producono un transito. Si tratta di un fenomeno simile ad un’eclisse di Sole, ma mentre le dimensioni apparenti della Luna e del Sole sono quasi identiche (31′ e 32′ rispettivamente), il che rende le eclissi di Sole dei fenomeni estremamente spettacolari, le dimensioni apparenti di Mercurio e Venere sono molto più piccole: 10″ e 1′ rispettivamente, per cui osservabili solo con un telescopio. Se l’orbita dei pianeti interni e della Terra giacessero sullo stesso piano i transiti di Mercurio e venere sarebbero fenomeni piuttosto comuni in quanto visibili ogni volta che Terra, il pianeta ed il Sole risultano allineati.

A causa però dell’inclinazione tra i piani delle orbite dei pianeti interni e della Terra (circa 3° per Venere e circa 7° per Mercurio), nella maggior parte degli allineamenti i pianeti interni non risultano proiettati sul disco solare. Se vogliamo osservare un transito occorre che l’allineamento avvenga lungo la linea di intersezione tra le orbite del pianeta e la Terra, chiamata linea dei nodi.

A causa di questo ad esempio il transito di Venere si verifica solo 5 volte in 243 anni con cicli abbastanza bizzarri. I transiti di Mercurio sono più frequenti di quelli di Venere, ma anch’essi piuttosto rari (13 o 14 eventi in un secolo) di cui l’ultimo avvenuto nel 2016. Per molti anni i transiti di Venere sono stati il metodo più preciso per calcolare l’Unità Astronomica, ovvero il semiasse maggiore dell’orbita della Terra.

I transiti dei pianeti davanti alle loro stelle rappresentano un argomento estremamente attuale perché vengono utilizzati come metodo di rivelazione di pianeti extra-solari, pianeti appartenenti a sistemi planetari esterni al Sistema Solare. Grazie all’unione dei due metodi, del transito e dell’effetto Doppler, al giorno d’oggi ne abbiamo identificati più di 4000.

Storicamente Mercurio oltre ad essere stato studiato insieme a Venere per la stima dell’Unità Astronomica, ha assunto un ruolo di fondamentale importanza nella verifica della Relatività Generale.

Un secolo fa infatti, Albert Einstein, prima di pubblicare la sua “Teoria della Relatività Generale” la verificò proprio utilizzando il moto di questo pianeta intorno al Sole. Già da tempo era noto che il moto del pianeta più interno del Sistema Solare mostrava un’anomalia rispetto a quanto previsto dalla teoria di Newton. Einstein dimostrò che la precessione dell’asse dell’orbita di Mercurio era in perfetto accordo con i suoi calcoli.

E dopo più di un secolo dalla pubblicazione della teoria di Einstein, nell’Ottobre 2018 è partita, alla volta di Mercurio, la missione dell’ESA BepiColombo. Tra i suoi obiettivi quello di effettuare test e misure di effetti relativistici vicino al Sole. Per l’osservazione guidata del Transito non occorre prenotare e l’ingresso è gratuito.

Attenzione: in caso di cattivo tempo, o di cielo nuvoloso, l’evento sarà annullato.

L’INAF – Osservatorio Astrofisico di Catania mostrerà le immagini del transito di Mercurio in tempo reale su QUESTO link.

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