Cinque nigeriani, tra cui tre donne, sono stai arrestati dalla squadra mobile di Catania, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia, con l’accusa di avere gestito una tratta di esseri umani tra il loro Paese la Libia e l’Italia.
Sono accusati di tratta di persone pluriaggravata, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione.
Tra le vittime, giunte in Sicilia a bordo dei barconi, vi erano in particolare numerosi minori e donne destinate a prostituirsi. Gli arrestati sono Ehimwenma ‘Christ’ Osagie, di 36 anni, le sorelle Naomi e Susam Ikponwmasa, rispettivamente di 39 e 34 anni, Loveth Omoregbe, di 28, e Lawrence Ogbama, quest’ultimo bloccato a Roma.
L’indagine trae origine dalle dichiarazioni di una minorenne nigeriana arrivata in Italia dopo essere stata reclutata nel suo Paese, che ha trovato il coraggio di ribellarsi e denunciare i trafficanti.
Questi ultimi erano in contatto con le sorelle Ikponwmasa, residenti in Italia da diverso tempo, che obbligavano le giovani connazionali a prostituirsi anche sotto la minaccia di riti vodoo. In particolare Naomi era già stata condannata in passato per le stesse accuse. Il racconto della minorenne nigeriana e di altre sue giovani connazionali costrette a prostituirsi per strada, ha consentito agli investigatori di ricostruire i dettagli della tratta e di individuare i componenti dell’organizzazione. Le vittime sono state trasferite in comunità protette.
Le due straniere – scrivono gli inquirenti – avrebbero avviato “una fiorente attività economica nel settore della tratta di esseri umani“. Grazie ai complici in Nigeria e Libia, avrebbero reclutato giovani connazionali nel paese di origine da destinare alla prostituzione in strada, appropriandosi dei loro guadagni, percepiti grazie anche alla forza intimidatrice dei riti voodoo cui facevano sottoporre le vittime prima della partenza.
Uno degli indagati, domiciliato a Tivoli, si sarebbe occupato del prelievo delle ragazze dalla struttura dove venivano collocate all’arrivo, dell’avvio dell’iter burocratico per il rilascio del permesso di soggiorno e del successivo trasferimento a Catania.
Dal racconto della vittima e’ emerso anche che avrebbe viaggiato e sarebbe giunta in Italia insieme a un’altra ragazza vittima anch’essa degli stessi trafficanti.
Uno degli indagati si sarebbe occupato personalmente delle “postazioni lavorative” sulla Strada Statale 385 di Palagonia, che avrebbe affittato alle vittime in cambio di un mensile di un centinaio di euro.
Questi i nomi: Osagie Ehimwenma, noto come “Christ”, tratto in arresto a Riposto (CT); Ikponwmasa Naomi, tratta in arresto a Catania; Omoregbe Loveth, tratta in arresto a Catania; Ikponwmasa Helene Susan alias Elaho Susan, nota come “Susy”, tratta in arresto a Roma; Ogbomo Lawrence, tratto in arresto a Roma.