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“Truffa allo Stato”: fondi per polo culturale usati per aprire una pizzeria a Cefalù

martedì 24 Novembre 2020
Bastione Cefalù

Ha aperto una pizzeria al posto di un centro polifunzionale con tanto di Museo Civico, Biblioteca, Caffè Letterario e Laboratori in un edificio storico a Cefalù, in provincia di Palermo, truffando la Presidenza del Consiglio dei ministri che aveva stanziato 195 mila euro con lo scopo di incentivare l’occupazione giovanile con finalità sociali e culturale.

Per questo la Procura di Milano ha chiuso l’inchiesta in vista della richiesta di rinvio a giudizio di Cicio Marco, legale rappresentante dell’Associazione Culturale ‘Fuori orario’, capofila di un’Associazione Temporanea di Scopo (Ats), e della stessa ‘Fuori Orario’ indagata in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti.
L’avviso d conclusione indagini è stato firmato dal pm Paolo Filippini, titolare dell’indagine di competenza della magistratura milanese in quanto i contributi erogati da parte del Governo, per la precisione dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, nell’ambito del bando ‘Giovani per la Valorizzazione dei Beni Pubblici’, sono stati versati su un conto in un istituto di credito del capoluogo lombardo.

Come si legge nel capo di imputazione, nel quale sono contestati i reati di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e malversazione a danno dello Stato, Cicio, che aveva ottenuto di versare un canone agevolato per l’affitto dello storico edificio comunale “Bastione“, “traeva in inganno, attraverso dichiarazioni e documentazione mendace, l’Amministrazione erogante i contribuiti pubblici (…) attestando l’effettivo avvio delle attività socio culturali da parte dell’Ats e l’assunzione di 11 persone per lo svolgimento del progetto finanziato, così ottenendo in assenza delle condizioni amministrative l’erogazione della somma complessiva di 195 mila euro”.

Lo stanziamento vincolato “alla realizzazione del progetto ‘Ceck Point – Centro Culturale Kaleidon'” così come l’immobile del Comune, sono invece stati usati “per finalità diverse rispetto a quelle per cui erano stati concessi – attivazione di un centro polifunzionale con Museo Civico, Biblioteca, Caffè Letterario e Laboratori – ” e impiegati, nel settembre del 2019, per l'”esercizio di un’attività di ristorante pizzeria a prevalente scopo commerciale”, per la quale lo scorso aprile è stata sospesa la concessione.

 

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