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Un bimbo nasce su un barchino durante un salvataggio: “È un miracolo in una tragedia”

mercoledì 12 Luglio 2017

Christ è nato martedì 11 luglio, su una barca in legno in mezzo al Mediterraneo. La madre, una donna di origini camerunensi, si trovava a bordo di una imbarcazione sovraffollata e in pericolo quando il parto ha avuto inizio, nel bel mezzo delle operazioni di soccorso già avviate dai team della organizzazione umanitaria italo-franco-tedesca Sos Mediterranee e MSF (Medici senza Frontiere), che insieme gestiscono la nave Aquarius. Salvati in extremis, mamma e bambino sono stati portati urgentemente a bordo della Aquarius ancora uniti dal cordone ombelicale e subito presi in carico dal team medico di bordo.

Quando sono arrivati a bordo della nave, li ho accompagnati in clinica e ho tagliato il cordone ombelicale, la placenta è stata espulsa a bordo. Il piccolo Christ sta bene e anche sua madre, ma sarebbe stato meglio per entrambi se non avesse dovuto partorire nel mezzo del Mediterraneo, circondata da cento uomini “, scrive l’ostetrica Alice Gautreau sull’account Twitter di MSF, partner medico di Sos Mediterranee a bordo della nave Aquarius.

Mamma e bambino sono stati accolti dall’applauso dei soccorritori, colpiti dal coraggio della giovane madre camerunense, quando sono arrivati a bordo della Aquarius mentre le operazioni di salvataggio iniziate all’alba di martedì erano ancora in corso: “È incredibile, non ho mai visto nulla di simile. Posso soltanto immaginare cosa deve aver provato questa donna che si è trovata a partorire su una barca in legno, in mezzo al mare, mentre non sapeva nemmeno se sarebbe sopravvissuta alla traversata“, ha detto Nick, soccorritore di Sos Mediterranee, che ha assistito al parto in mare aperto e all’evacuazione della giovane donna e di suo figlio.

Christ è il quinto bambino nato a bordo della Aquarius dall’inizio delle operazioni, nel febbraio 2016, dopo Alex, Newman, Favour e Mercy.Ogni nascita a bordo ci commuove e ci rende ancora più convinti della necessità della nostra missione. Riusciamo a immaginare quanto deve essere profonda la disperazione di una donna che si imbarca su un gommone quando sta per partorire? E che cosa sarebbe successo a lei e al suo bambino se i soccorritori non fossero arrivati in tempo? Quella che si svolge quotidianamente nel Mediterraneo è una vera e propria tragedia e nascere in mare aperto e sopravvivere è un miracolo, ci dice che la vita è più forte, nonostante tutto ha detto Valeria Calandra, presidente di Sos Mediterranee Italia.

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