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Una festa privata al teatro Garibaldi di Palermo. Il declino culturale dello spazio | VIDEO

domenica 2 Febbraio 2020

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Il teatro Garibaldi di Palermo adibito a club notturno per una festa privata di compleanno. Con tanto di biglietto di invito fatto circolare sui social e foto e video della serata che si sprecano e che da qualche ora circolano in rete. Paillettes, musica elettronica, torta a tre piani per il compleanno di una ragazza, Jennifer, nemmeno fossimo in un film di Sorrentino dal sapore della ‘Grande Bellezza’.

Un party che sta suscitando polemiche, anche politiche, e che in un certo qual modo rappresenta il paradigma di una parabola annunciata per questo bene culturale, a cui è legato un pezzo di storia della cultura palermitana, ridotto a sala da ballo per una festa di compleanno.

Eppure, al teatro di piazza Magione sono stati protagonisti, un tempo, artisti di fama internazionale come Carlo Cecchi, Peter Brook, Antonio Latella. E dal 2018 sino al 2019 il Garibaldi è stato punto di riferimento della biennale nomade di arte contemporanea Manifesta 12. 

Il teatro fu inaugurato con un discorso dal generale Giuseppe Garibaldi in persona il 14 settembre 1862. Inizialmente dedicato a commedie popolari ed opere buffe, conobbe periodi di fortuna e di abbandono fino a quando, nel 1966, la compagnia del maestro Angelo Musco ne fece la propria casa, stipulando un contratto d’affitto di nove anni con la famiglia proprietaria dell’edificio. Nel 1983 fu acquistato dal comune di Palermo e destinato a vari usi sociali.  Dal 1996 al 2008 il Garibaldi venne affidato, più o meno continuativamente, alla direzione artistica di Matteo Bavera diventando uno spazio votato alla promozione del teatro di ricerca e ospitando produzioni firmate dai maggiori artisti della scena teatrale contemporanea internazionale. Nel novembre 2008 hanno inizio i più recenti lavori di restauro, ultimati nel giugno 2009. Oggi lo stato dei lavori sarebbe teoricamente ultimato e collaudati tutti gli impianti, per rendere fruibile il teatro.  Il costo totale dei lavori ammonta circa a 4 milioni e mezzo di euro, finanziati dai fondi europei di Agenda 2000.

In questi anni lo stabile ha visto anche una occupazione da parte degli artisti palermitani dal 13 aprile del 2012 sino all’autunno del 2013.

A tuonare contro quanto avvenuto è proprio Matteo Bavera, ex direttore artistico del Garibaldi: “Non è solo un party è più di un party”.  Afferma a ilSicilia.it: “Questa storia inizia a metà dicembre quando diventa un teatro adibito ad una mostra vintage. Cosa che mi aveva già allarmato. Questa mostra è stata prorogata per altri due mesi e lì si sono dati alla pazza gioia. Hanno fatto una festa a tema di sigari cubani, e dopo hanno continuato con questa festa privata di compleanno. E’ circa un mese e mezzo che proviamo a far capire all’amministrazione che non è così che si gestisce un teatro che ha avuto una certa storia artistica. Il teatro va affidato senza accontentare nessuno” afferma l’ex direttore artistico del Garibaldi.

Al momento la gestione del Garibaldi è affidata al team di Manifesta. La mostra, intitolata “ExpoRetrò, che più vintage non si può”, è stata presentata il 20 dicembre 2019 dall’assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo Manlio Messina, da Vincenzo Montanelli dell’associazione AltroQuanto da Stefania Mulè dell’Associazione Culturale immaginARTE e da Ninni Arcuri, regista e curatore dell’allestimento. La mostra è stata organizzata in compartecipazione con la Regione Siciliana, grazie al bando sulla destagionalizzazione che prevede il cofinanziamento dell’Assessorato regionale Turismo, Sport e Spettacolo. Si sarebbe dovuta concludere il 31 dicembre, ma l’associazione AltroQuanto, aggiudicataria del bando pubblico sulla destagionalizzazione, aveva chiesto e ottenuto dal Comune di Palermo la possibilità di continuare ad utilizzare il teatro per posticipare la chiusura al 16 febbraio.

Il comune in passato aveva detto di volere affidare il Garibaldi a più operatori culturali fra cui Mimmo Cuticchio e la compagnia di Franco Scaldati. Un modo per superare l’assegnazione tramite bando che si è attesa per anni e che alla fine si è rivelata un flop con poche istanze arrivate che non rispondevano ai requisiti.

L’ASSESSORE ALLE CULTURE BATTE UN COLPO

L’assessore comunale alle Culture Adham Darawsha però per motivi del tutto sconosciuti al momento ha praticamente “congelato” il buon proposito rimasto solo sulla carta, e oggi si limita attraverso i social a scrivere: “Ho appreso che il teatro Garibaldi è stato utilizzato per l’organizzazione di una festa privata. Il teatro è affidato alla fondazione Manifesta e pertanto non è tra gli spazi culturali assegnati all’area della cultura. Dopo aver appreso dell’utilizzo improprio ho chiesto immediatamente a chi gestisce il teatro di revocare l’autorizzazione all’uso e ho sollecitato ancora una volta l’area del patrimonio ad affidare il teatro all’area della cultura. Il teatro Garibaldi deve essere il luogo dove svolgere attività teatrale, è uno spazio pubblico unico della città che va tutelato”.

Interessante dichiarazione dell’assessore che pare non essere informato delle attività inerenti degli spazi culturali di Palermo luogo in cui lui stesso svolge l’attività di assessore. Contattato telefonicamente, l’uomo della giunta Orlando è irreperibile.

ALTROQUANTO: “SIAMO ESTERREFATTI, ABBIAMO INTERROTTO IMMEDIATAMENTE LA MOSTRA”

Chi non si capacita di quanto accaduto e si dice indignato ed esterrefatto è Vincenzo Montanelli dell’associazione AltroQuanto, che – raggiunto telefonicamente da ilSicilia.it – sottolinea che non appena ha appreso quanto avvenuto, ha immediatamente scritto al Comune per interrompere la prosecuzione della mostra: “Ovviamente – spiega – noi eravamo del tutto ignari del party. Infatti, ho scoperto sabato mattina che era stata organizzata questa festa privata. A quel punto, ho chiesto spiegazioni al curatore della mostra e ho immediatamente informato il Comune e Manifesta, comunicando, con una mail ufficiale, la mia decisione di interrompere immediatamente la stessa mostra, nonostante avessimo l’autorizzazione a proseguirla fino al 16 febbraio. In tanti anni di lavoro – dice con una punta di amarezza – ho sempre utilizzato gli spazi per le finalità per cui erano stati concessi, per questo sono amareggiato e sorpreso. Chi ha organizzato questa festa ha sbagliato e agito unilateralmente, abusando della fiducia concessa”.

INTERROGAZIONE DI FERRANDELLI

E intanto parte anche la polemica politica, con un’interrogazione al consiglio comunale sulla vicenda annunciata da parte di Fabrizio Ferrandelli di +Europa.

IL SINDACO DISPONE VERIFICHE:

Chi tenta di correre ai ripari è il Comune per bocca del sindaco Leoluca Orlando, che ha affidato il suo pensiero ad un comunicato: “Appreso di una presunta festa privata che si sarebbe svolta nei giorni scorsi all’interno del Teatro Garibaldi, il sindaco Leoluca Orlando ha disposto che l’area del Patrimonio e quella della Cultura avviino immediate verifiche sui fatti, individuando eventuali responsabili per un uso improprio della struttura.
Il Teatro Garibaldi è stato affidato fino al 31 dicembre alla Fondazione Manifesta 12 per la conclusione delle attività relative alla biennale artistica ed è attualmente affidato alla stessa in custodia, in attesa della liquidazione della Fondazione. Il sindaco ha disposto che le due aree amministrative interessate incontrino quanto prima il liquidatore”, recita la nota di Orlando.

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